Il regime non si ferma più, arrestata la celebre attrice iraniana Taraneh Alidoosti

L’artista, protagonista del film premio Oscar ‘Il cliente’, aveva espresso sostegno alle iniziative anti-governative

Un mese fa, si era detta disposta a pagare “qualsiasi prezzo” pur di rimanere in Iran a sostenere le manifestazioni in corso da tre mesi e che chiedono la fine della Repubblica islamica. Ora, Taraneh Alidoosti, una delle più celebri attrici iraniane, è stata arrestata nella sua abitazione a Teheran dopo una perquisizione effettuata dalle forze di sicurezza. Secondo Bbc in farsi e Radio Farda, non è noto dove sia stata portata. L’agenzia Tasnim ha riferito che è stata arrestata per aver “pubblicato contenuti falsi e distorti e incitato al caos”.

L'attrice
L’attrice iraniana Theresa Alidoosti (Ansa)

Classe 1984, originaria della capitale, Alidoosti ha lavorato con alcuni dei maggiori registi iraniani: nel 2016, è stata co-protagonista del film premio Oscar ‘Il cliente‘ (2016) di Asghar Farhadi, che l’ha diretta in altri film drammatici. Recita, nel 2008, in Shirin di Abbas Kiarostami e e quest’anno la pellicola ‘I fratelli di Leiyla‘, in cui e’ diretta da Saeed Roustaee, è stata presentata in concorso al Festival di Cannes. Tra il 2015 e il 2016, infine, e’ stata tra i protagonisti di una fortunata serie Tv in Iran, ‘Shahrzad‘.

“Resisterò, smetterò di lavorare e sarò al fianco delle famiglie dei prigionieri e delle persone uccise…”

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L’attrice iraniana Theresa Alidoosti (Ansa)

l 9 novembre, una sua foto senza hijab e con in mano il cartello con scritto in curdo lo slogan delle proteste ‘Donna, vita, libertà” aveva fatto il giro del mondo e raccolto quasi 1,7 milioni di like. Pochi giorni prima, il 5 novembre, Alidoosti aveva pubblicato un post che ora risuona come una coraggiosa e consapevole sfida al regime: “Rimango e non ho intenzione di andarmene come si vocifera in giro“, ha scritto, “non ho passaporto o residenza in nessun altro Paese se non l’Iran

Resterò, smetterò di lavorare”, prosegue, “sarò al fianco delle famiglie dei prigionieri e delle persone uccise ed esigerò il rispetto dei loro diritti. Combatterò per la mia casa. Paghero’ qualsiasi prezzo per difendere i miei diritti e, soprattutto, credo in ciò che stiamo costruendo insieme oggi”. Il post più recente su Instagram, dove contava più di 8 milioni di follower e che oggi non appare più accessibile, risaliva all’8 dicembre scorso, nel giorno della prima impiccagione di uno dei manifestanti arrestati nel corso della repressione messa in atto dalle autorità. “L’Iran ha giustiziato un manifestante”, ha scritto Alidoosti,un ragazzo di 23 anni arrestato, processato e ucciso in meno di due mesi. Il suo nome e’ Mohsen Shekari. Ogni organizzazione internazionale che rimane a guardare questo bagno di sangue e non prende misure e’ una disgrazia per l’umanità“.

 

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