Inchiesta Qatar, la decisione della giustizia belga su Panzeri e gli altri indagati

E’ arrivata nelle scorse ore la decisione della giustizia belga sui quattro indagati nell’inchiesta sulle sospetti tangenti dal Qatar. Ecco le ultime.

La giustizia belga non cambia posizione nei confronti delle persone coinvolte nell’indagine riguardante le presunte tangenti dal Qatar al Parlamento Europeo. Come riportato da TgCom24, le autorità locali hanno confermato la misura cautelare in carcere per Antonio Panzeri, per la vicepresidente del Pe Eva Kaili e per il suo compagno, oltre che assistente parlamentare, Francesco Giorgi e per Niccolò Figa-Talamanca della ong No peace without justice.

Panzeri
Panzeri, insieme agli altri tre indagati, resta in carcere – Notizie.com – © Ansa

Si tratta di una decisione che era nell’aria considerando anche la necessità di proseguire l’indagine per provare a ricostruire meglio quanto successo. I punti da chiarire sono naturalmente diversi e per questo motivo si preferisce mantenere il massimo riserbo.

Sicuramente l’obiettivo dell’inchiesta è quello di verificare se realmente queste somme di denaro o doni sono arrivati ai parlamentari per influenzare le decisioni sul Qatar.

Gentiloni: “Vicenda vergognosa”

Gentiloni
Gentiloni ha parlato di vicenda vergognosa – Notizie.com – © Ansa

Dal Bruxelles sono diverse le prese di posizione in queste ultime ore. “Il Parlamento europeo e la presidente Metsola – ha detto il portavoce della numero uno del Pe – collaborano attivamente con la giustizia“.

Più duro, invece, il commento di Paolo Gentiloni. “E’ una cosa gravissima. Se quello che emerge dalle prime dichiarazioni fosse confermato si tratterebbe di esponenti del Parlamento e attivisti che avrebbero ricevuto le soldi per chiudere un occhio sulle condizioni di lavoro in Qatar – ha detto il commissario Ue agli Affari economici citato da TgCom24 una vicenda vergognosa e intollerabile. Se si confermerà che qualcuno ha preso soldi per cercare di influenzare l’opinione del Parlamento europeo penso che sarà veramente una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni“.

E’ un danno di reputazione molto serio – ha aggiunto – il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti. Magari non ha avuto poteri sufficienti, ma sui princìpi è sempre stato un vero punto di riferimento“.

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