Nel paese dove l’età delle persone viene calcolata in tre modi differenti è stato trovato il modo per diventare tutti più giovani
La norma nasce dalla necessità di standardizzare il modo in cui viene calcolata l’età nel paese. Per effetto di una normativa appena approvata dal parlamento di Seul non si adotterà più il metodo tradizionale di conteggio degli anni, ma quello internazionale basato sulla data di nascita della persona.
Il metodo usato fino ad oggi nel Paese prevedeva di includere nel conteggio dell’età i nove mesi in cui il bambino è stato nel grembo materno arrotondandoli a 12, di modo che la persona compisse il primo anno di vita proprio in corrispondenza del giorno di nascita, e questo ha sempre generato confusione.
Un decreto per sentirsi più giovani
Per standardizzare un sistema di conteggio dell’età dei cittadini che oramai non faceva altro che creare confusione, in Corea del Sud hanno pensato bene di utilizzare l’elisir di lunga vita e ringiovanire tutti di un anno, se non addirittura di due! Può sembrare una fake news, ma non è assolutamente così perché il governo di Seul, con un decreto apposito che entrerà in vigore a metà 2023, dopo la firma del presidente Yoon Suk-yeol, che tanto aveva battuto sul tema in campagna elettorale, ha deciso di standardizzare il sistema di conteggio degli anni di età al sistema in vigore nel resto del mondo. Quindi 50 milioni di persone vedranno, sulla carta, tornare indietro le lancette dell’orologio di almeno 365 giorni. “Diventeremo tutti più giovani”, ha esultato il ministero della giustizia della Corea del Sud nell’annunciare la grande novità.
I tre calendari coreani
In Corea del Sud ci sono, infatti, tre differenti età per ogni persona, “l’età coreana”, “l’età del calendario” e la classica, adottata da tutto il resto del mondo “l’età internazionale”. Il sistema internazionale, usato anche in Occidente, indica il numero di anni trascorsi dalla nascita e comincia dal numero zero, ma molti usano il metodo coreano, che invece parte a contare gli anni dal numero uno e allo scoccare del nuovo anno aumenta di una unità, per esempio, i bambini nati l’ultimo giorno dell’anno nel giro di poche ore hanno già due anni. Il metodo del calendario è, invece, una specie di mix tra i due sistemi, si parte a contare l’età dal numero zero, ma allo scoccare del nuovo anno si aggiunge un’unità.
L’ambiguità creata dalle molteplici modalità ha dato vita, soprattutto in questi ultimi anni, a non pochi disagi, che hanno portato ad esempio a controversie aziendali sui contratti per la retribuzione in base a diverse fasce d’età o a problemi sui rimborsi assicurativi basati sull’età nel caso di incidenti stradali. Oppure anche durante la pandemia, le autorità hanno utilizzato i due sistemi di conteggio dell’età in modo intercambiabile, ad esempio per vaccinare la popolazione, creando problemi agli ospedali e agli utenti.