Stangata sul gas, per le associazioni sarà un “Natale in bianco”

Dopo il sensibile calo di ottobre le previsioni sulle bollette del gas nei prossimi mesi sono allarmanti: le associazioni chiedono interventi.

“Una catastrofe”. L’incremento previsto per novembre è al centro delle richieste di intervento da parte dell’Unione nazionale dei consumatori, che sollecita provvedimenti immediati da parte del governo.

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Caro-bollette, le associazioni lanciano una serie di appelli (Ansa Foto)

Alla base degli appelli c’è il ricalcolo e la comunicazione fornita dall’Arera, e il dato è per certi versi impietoso. In sostanza fra dicembre del 2021 e novembre del 2022 la spesa per il gas di una famiglia tipo si aggira intorno ai 1.740 euro, e rispetto all’anno precedente è in aumento del 63,7%. Un incremento pesante che tiene conto anche delle differenze relative al mese di ottobre, in cui si era registrato un -12,9%, con il mese successivo, in cui si registra un aumento del 13,7%. Una vera e propria stangata che avrà effetti pesanti nei conti che le famiglie riceveranno a dicembre, spingendo di fatto le associazioni a chiedere interventi immediati. 

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Gas, a dicembre nuova stangata (PixaBay)

L’Unione nazionale dei consumatori definisce una “catastrofe” l’aumento che arriverà in bolletta a dicembre, e sollecita un intervento immediato per evitare un “Natale in bianco per le famiglie”. Rispetto al mese di novembre del 2021 si parla infatti di un +26,4, mentre il confronto con l’anno precedente è impietoso, e le cifre raggiungono addirittura un +82,5% rispetto ai prezzi di novembre 2020.

Numeri pesanti che spingono il responsabile dell’Unione nazionale consumatori, Marco Vignola, a chiedere un intervento retroattivo. “Si è abbattuto un nuovo tsumami sulle famiglie – ha ammesso –, il governo Meloni avrebbe dovuto calmierare le bollette di questo trimestre con il dl Aiuti-quarter come avevamo chiesto. La speranza è che possano intervenire con la conversione del decreto, quindi retroattivamente, come fatto dal governo Draghi. Non ci aspettiamo che si faccia come in Germania, nazione in cui a dicembre i conti li ha pagati lo Stato, ma qualcosa in più va fatto”. 

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