Effetto Covid sugli studenti: impreparati e senza lavoro

Dopo le prove Invalsi del 2021 e del 2022 arriva da Eduscopio un altro dato negativo sugli effetti del Covid sugli studenti: diminuiscono i neodiplomati che trovano lavoro

Sono state pubblicate le ricerche di Eduscopio per il 2022, il gruppo di lavoro della Fondazione Agnelli, che si occupa di raccogliere i dati degli studenti per fornire un quadro del sistema scolastico superiore italiano. Quest’anno in particolare i numeri forniti sono particolarmente interessanti perché si riferiscono ai giovani diplomatisi a ridosso dello scoppio della pandemia Covid-19.

Studenti e lavoro covid
Gli effetti del covid sul lavoro per i giovani – Notizie.com

La possibilità offerta è quella di tracciare un primo quadro sugli effetti della pandemia sui giovani e il mondo del lavoro, prendendo in considerazione i diplomati negli istituti tecnici. Di questi statisticamente 2 su 3 non proseguono gli studi per entrare direttamente nel mondo del lavoro. La ricerca in questione ha perciò il pregio di aver realizzato un primissimo confronto tra i neodiplomati pre Covid e coloro i quali invece hanno dovuto cercare un’occupazione in piena pandemia.

Covid e lavoro tra i giovani: un calo dell’11%

Già le prove Invalsi del 2021 confermate poi da quelle del 2022 avevano tracciato un quadro piuttosto sconfortante sugli effetti negativi del Covid sulla preparazione dei nostri studenti. Ora i dati di Eduscopio non sono da meno per ciò che riguarda il contesto lavorativo. Dati negativi emergono tanto dal confronto tra occupati e non, quanto sulla tipologia dei contratti stipulati.

giovani lavoro covid
Diminuiscono i neodiplomati occupati – Notizie.com

Prendendo in considerazione i neodiplomati negli istituti tecnici del 2019 e confrontandoli con quelli del 2017 c’è una diminuzione dell’11% in termini di occupazione. I ragazzi che sono entrati nel mondo del lavoro in piena pandemia, com’è evidente, stanno avendo molta più difficoltà rispetto a coloro che, solo due anni prima, avevano fatto le loro stesse scelte. A confermare gli effetti negativi anche la diminuzione del 5% dei contratti a tempo indeterminato, che contribuisce a tratteggiare un quadro piuttosto negativo della situazione per i giovani italiani.

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