Amadori, è guerra in famiglia: sorelle contro fratelli in tribunale

Dopo il caso del licenziamento per assenteismo di Francesca, la nipote del fondatore, un nuovo caso scuote la famiglia e la società

Non c’è pace nella famiglia Amadori alle prese con il riassetto societario dell’azienda di famiglia, tra fratelli e sorelle. Il nonno aveva diviso le quote tra i quattro figli in modo che nessuno avesse la maggioranza. Ma i due fratelli che hanno preso in mano l’azienda, costituendo una società nuova, si sono messi contro le sorelle.

L’azienda Amadori guerra tra fratelli e sorelle –

Il Gruppo Amadori oggi è uno dei principali leader nel settore agroalimentare italiano. Da sempre specialista nel settore avicolo, con una quota di mercato intorno al 30% sul totale carni avicole in Italia, sta estendendo la propria offerta a tutto il campo delle proteine. Il fatturato consolidato del Gruppo nel 2021 ha raggiunto i 1.362 milioni di euro.

Fratelli coltelli

Il Gruppo Amadori, fondato nel lontano 1969 a San Vittore di Cesena, resta una delle aziende leader nel settore delle carni bianche in Italia, ma da alcuni anni non riesce più a trovare la pace e la serenità dopo che l’azienda è passata in mano ai figli eredi. E dopo la polemica per la causa sul licenziamento di Francesca, la nipote del fondatore, che verrà discussa il prossimo 13 dicembre, ora la saga si arricchisce di un nuovo capitolo. Secondo le ultime ricostruzioni, Patrizia e Loretta Amadori, figlie di Francesco, il fondatore dell’azienda, hanno citato davanti al Tribunale delle imprese di Bologna le società Francesco Spa e Finama Holding, presiedute dai loro fratelli Denis e Flavio. L’oggetto della causa civile dovrebbe essere il nuovo assetto societario deciso nei mesi scorsi, che avrebbe isolato le due donne, concentrando il potere soltanto nelle mani degli uomini della famiglia.

Gli eredi dell’azienda Amadori –

Una ricostruzione non vera per i fratelli

“Il riassetto societario e la nuova governance non siano altro che l’esatta traduzione delle volontà dei fondatori del colosso avicolo. Con la ridefinizione dell’assetto del gruppo, nei fatti, si consolida la volontà dei fondatori, Francesco e Arnaldo Amadori. Francesco, nel 2014, decise di affidare la maggioranza delle azioni ai due figli Flavio e Denis, da sempre impegnati in azienda, con i ruoli rispettivamente di Presidente e Vice Presidente, lasciando alle figlie quote di minoranza, non avendo le stesse avuto alcun ruolo operativo nella gestione dell’attività imprenditoriale“, con questa nota ufficiale l’azienda chiarisce la sua posizione non lasciando spazio ad altre interpretazioni. La battaglia sarà lunga e difficile anche perché la citazione a comparire davanti al tribunale di Bologna è già stata notificata agli interessati. 

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