Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica, in esclusiva a âNotizie.comâ: âDâAmato nel Lazio il nome giusto. Il Pd ha fatto bene a non sostenere Letizia Moratti in Lombardiaâ.
Nelle scorse ore Bonaccini ha sciolto le riserve e annunciato la sua candidatura alle primarie del Pd. La nostra redazione ha contattato Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica, per commentare questa decisione.
Professor Pasquino, Bonaccini ha deciso di candidarsi alle primarie del Pd. Eâ lui lâuomo giusto per rilanciare i dem?
âSono mesi che Bonaccini voleva candidarsi. Non so cosa abbia fatto nel frattempo. Forse ha cercato qualche sostegno preventivo per non correre senza nessuna garanzia. Ma non posso dire se sarĂ lâuomo giusto perchĂŠ si candida senza raccontare che tipo di partito vogliono fare. Ma se il Pd è da ricostruzione, serve che i candidati presentino i loro programmi. Il Partito Democratico è nato male, è proseguito non bene e quindi se nessuno ci dice come sarĂ rifondato, io non posso dire nullaâ.
Il candidato per il Lazio dovrebbe essere DâAmato. Può essere il profilo ideale per confermarsi alla guida della Regione?
âUn assessore ha maturato una esperienza e quindi probabilmente si tratta di una persona competente. Fa bene a candidarsi. DopodichĂŠ la scelta è nelle mani dei dirigenti e se decidono il suo nome va bene. Altrimenti ricordo che nello statuto del Pd câè scritto che quando câè piĂš di un candidato si tengono le primarieâ.
In Lombardia il Pd ha deciso di candidare Majorino e non sostenere Letizia Moratti. Scelta giusta?
âLetizia Moratti non era appoggiabile in nessun modo. Per essere sostenuta doveva prima parlare con il Pd e poi presentarsi. Invece lei ha fatto il contrario. Il Terzo Polo ha deciso di sostenerla non per vincere, ma per sfidare il Partito Democratico. Quindi i dem hanno fatto benissimo a dire di no. Fermo restando che la Moratti è una politica di destra. Alla fine la scelta del Pd è caduta su Majorino e adesso è sperabile che intorno al candidato si possa costruire una a coalizione competitivaâ.
Le elezioni regionali possono aprire ad un nuovo dialogo Pd-M5s a livello nazionale?
âLe alleanze si fanno volta per volta sui nomi e sui programmi. Il M5s farebbe un grave errore a Roma se decidesse di non sostenere un candidato potenzialmente vincente come DâAmato. A Milano dipenderĂ dai rapporti che ci sono tra Pd e M5s. A livello nazionale serve trovare qualche punto di convergenza in Parlamento. PerchĂŠ se si fanno la concorrenza per dimostrare di essere piĂš bravi e competenti e fanno una cattiva opposizione è chiaro che non potranno presentarsi insiemeâ.