Beiranvand, il portiere da record va ko: ecco perchè è nel Guinnes

La storia del numero uno iraniano (costretto ad uscire contro l’Inghilterra): ecco perchè il suo nome è iscritto nel Guinnes dei Primati

L’infortunio del portiere dell’Iran Beiranvand –

Alireza Beiranvand sognava un esordio diverso ai Mondiali in Qatar. La gara d’apertura contro l’Inghilterra è infatti durata per lui solo diciannove minuti. A causa di un bruttissimo scontro con il compagno di squadra Majid Hosseini, l’estremo difensore è stato costretto ad abbandonare il campo. Il portiere ha tentato stoicamente di rimanere sul terreno di gioco, ma dopo nove minuti di gioco interrotto, è stato costretto a lasciare il posto a Hossein Hosseini.

Beiranvand è uscito dal campo in barella. Un esordio negativo per un calciatore che in Iran è una vera e propria istituzione. Il numero uno, che gioca attualmente nel Boavista, è il calciatore più famoso e uno degli sportivi più amati. Nel 2018 ha difeso i pali della porta iraniana nel Mondiale russo e si tolse la soddisfazione di parare un calcio di rigore ad un campione assoluto come Cristiano Ronaldo. Una prodezza che permise all’Iran di portare a casa un prestigioso pareggio contro i portoghesi, che detenevano il titolo di campioni d’Europa.

Il Guinnes dei primati

Il record di Beiranvand, entrato nel Guinnes dei Primati – Twitter –

Ma il vero e proprio successo per lui è arrivato nel 2016: una data che non dimenticherà mai e che gli ha permesso di entrare nel Guinness dei Primati. Gli è infatti stato riconosciuto un record straordinario: difficilmente eguagliabile. Il portiere ha infatti effettuato il rinvio con le mani più lungo nella storia del calcio: un rilancio da 61,26 metri! Ha dovuto attendere 5 anni, l’estremo difensore con una storia di riscatto incredibile alle spalle, ma alla fine il celebre ente ha riconosciuto il suo record realizzato l’11 ottobre 2016 in un match di qualificazione mondiale contro la Corea del Sud. Da allora il portiere è un mito irraggiungibile per tutti gli sportivi iraniani. Niente male per uno sportivo costretto a partire da zero. “Prima di diventare il titolare del Persepolis ho dormito per strada: non avevo soldi, mi presero per un mendicante“, ha dichiarato recentemente in un’intervista.

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