Semaglutide, conoscete il farmaco miracoloso che fa perdere peso?

Quanti di voi hanno sentito parlare della semaglutide? Si tratta di un farmaco miracoloso che fa perdere peso: ma come funziona?

Da ormai qualche anno è diventato molto noto il principio attivo che ha il nome di semaglutide, in principio era nato come farmaco antidiabetico ma inseguito è diventato famoso in tutto il mondo perchè aiuta a perdere peso.

Semaglutide
Semaglutide, foto fonte Pixabay

Il suo successo sembra essere cosi tanto miracoloso, tanto da essere sorto l’allarme di carenza di scorte, grande problema soprattutto per i diabetici dato che molto spesso il farmaco specifico viene dato dai medici anche a chi deve combattere contro i chili di troppo.

E ancora l’azienda farmaceutica, ovvero la multinazionale danese Novo Nordisk, che produce questo determinato tipo di molecola, ha anche deciso di lavorare su un altro tipo di farmaco che è basato proprio sullo stesso principio attivo con l’unica differenza di avere un dosaggio superiore specifico per il trattamento dell’obesità. Ma cerchiamo di capire per bene come funziona.

Semaglutide, come funziona?

Semaglutide, foto fonte Pixabay

La semaglutide, come detto prima, è un principio attivo presente nei farmaci antidiabetici per il controllo della glicemia, il suo compito è quello di indurre un senso di sazietà prolungato. Ovvero, dopo aver mangiato i livelli di zucchero nel sangue salgono rapidamente e il nostro organismo è stimolato a produrre insulina, un ormone che tende a ridurli: il farmaco nello specifico riesce a far aumentare la produzione di insulina, quindi in questo modo si favorisce la sazietà e si abbatte la fame, con una conseguente perdita di peso.

Nessun altro farmaco ha raggiunto un tale livello di perdita di peso, questo è davvero un punto di svolta. Per la prima volta, le persone potranno ottenere attraverso un trattamento farmacologico ciò che era possibile solo attraverso un intervento chirurgico” sono queste le parole della professoressa Rachel Batterham dello University College di Londra, coautrice dello studio.

Detto questo, però, è giusto anche soffermarsi agli effetti collaterali che come ogni cosa può provocare: nei partecipanti dello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, i problemi principali sono sono stati quelli relativi al tratto gastrointestinale: nausea, diarrea e vomito. Per quanto riguarda invece le reazioni più gravi e anche più rare, sono state segnalate quelle relative alla perdita di capelli, bruciore di stomaco e gonfiore nel sito dell’iniezione. Per concludere poi, la stessa FDA ha sottolineato come sul foglietto illustrativo del farmaco sono presenti anche delle avvertenze relative a rari e potenziali rischi di pancreatite, retinopatia diabetica, ipoglicemia e danno renale acuto e reazioni di ipersensibilità.

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