Ong, l’intercettazione telefonica incastra Luca Casarini

Luca Casarini finisce al centro dell’inchiesta sulle Ong, le intercettazioni telefoniche sembrano davvero non lasciare alcun dubbio.

Restano ancora oggi davvero molto gravi le intercettazioni telefoniche venute fuori nel Marzo del 2021 e che videro protagonista assoluto Luca Casarini, indagato dalla procura di Ragusa sul giro di soldi in cambio di soccorso.

Luca Casarini
Luca Casarini, foto fonte La7

Il tutto era accaduto proprio nel Settembre dell’anno precedente, quando sulla Mare Jonio furono fatti salire a bordo 27 migranti che erano sulla petroliera danese Maersk Etienne per poter essere potati in Italia, al  costo per i titolari della suddetta nave di 125mila euro.

Una serie di esultanze telefoniche, furono queste le prove ascoltate proprio dai pm che inseguito chiusero e indagini che poi si rafforzarono anche nel processo arrivato in Corte di Cassazione, che ha confermato il sequestro dell’imbarcazione.

Luca Casarini incastrato dalle intercettazioni: “Mi sa che abbiamo fatto il botto”

Luca Casarini

Luca Casarini incastrato dalle intercettazioni telefoniche, sono queste che secondo i Magistrati non lasciano spazio a nessun tipo di dubbio in merito alla questione.

In particolare, la maggiore rilevanza l’ha avuto una telefonata in particolare, dove Casarini parlava con l’ex assessore Beppe Caccia del comune di Venezia, proprio come riporta Libero.it: nello specifico i due concordavano sul fatto che dovesse apparire come il pagamento di “una fattura per attività di navigazione della Idra a dei partner privati”.

Ma quella non fu nemmeno l’unica: Mi sa che abbiamo fatto il botto“, “domani a quest’ ora potremmo essere con lo champagne in mano a festeggiare perché arriva la risposta dei danesi”, “abbiamo svoltato e possiamo pagare stipendi e debiti” questi sono solo alcuni delle frasi contenute nelle intercettazioni che con grande attenzione sono andate al vaglio delle indagini. In conclusione, stando alle notizie arrivate inseguito dalla procura di Ragusa, pare che Casarini e il resto delle persone indagate avessero organizzato con dei trabocchetti in passaggio dei migranti in mare, con la scusa del: “rilevamento di una situazione emergenziale di natura sanitaria a bordo della petroliera danese documentata da un report medico del team di soccorritori che si era imbarcato illegittimamente sul rimorchiatore”.

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