Vittorio Feltri: “Da 500 euro a 40, ecco come ho fatto”

Uno degli editorialisti del quotidiano Libero spiega la sua strategia per risparmiare e il suo esempio può essere un modello

Ogni giorno i quotidiani e le televisioni dibattono a lungo sul caro-bollette. Ovvio, le bollette sono sempre più care e allarmano gli utenti, cioè tutte le famiglie italiane. Ma c’è una cosa su cui i media sorvolano allegramente. Essi trascurano di parlare del cosiddetto fotovoltaico, che non risolverà al cento per cento il problema dei costi eccessivi della energia, ma è in grado di ridurli in misura impressionante.

L'esempio
Vittorio Feltri al Circolo Canottieri Aniene durante la presentazione del libro ”Com’era bello l’inizio della fine (Ansa)

Su Libero ho già trattato il tema quando ordinai ad una azienda specializzata di installare sul tetto di casa mia un impianto solare. I lavori relativi durarono circa una settimana e il sistema fu rapidamente pronto per funzionare. Serviva soltanto un allacciamento con l’ente preposto a fornire la corrente. Poiché i responsabili tardavano nel rendere attivo il meccanismo, scrissi un articolo di protesta e devo ammettere che dopo due giorni il circuito entrò in funzione. In Italia è così: se non alzi la voce, perché magari non ce l’hai, per ottenere un servizio devi fare il matto. In ogni caso nella mia abitazione, a Milano, tutto adesso è operativo e ho potuto constatare di aver compiuto la scelta giusta. Spiego il motivo.

Nel bimestre giugno-luglio dovetti pagare la bellezza di 500 euro per il consumo di energia. Nel bimestre successivo, grazie alla nuova struttura alimentata dal sole, ho sborsato una sciocchezza, 40 euro. Sottolineo che a me personalmente 460 euro di risparmio non cambiano sostanzialmente la vita, ma va da sé che la parsimonia è il primo guadagno. Quindi non afferro per quale ragione non si incentivi il fotovoltaico anziché continuare a frignare poiché le famigerate bollette sono sempre più bollenti.

L’esempio sulle bollette che può diventare un esempio

La rabbia
Mirella Miroglio, presidente dell’associazione Crescere Insieme, mostra le bollette a cui il centro antiviolenza e vittime di abusi deve far fronte (Ansa)

Suggerisco, in base alla mia esperienza, a Giorgia Meloni, la quale ha già dimostrato di essere all’altezza di governare, di intraprendere una campagna per sfruttare la luce naturale allo scopo di consentire ai cittadini di spendere il meno possibile per ottenere l’energia indispensabile per campare in modo decente. Fino ad ora si è polemizzato per installare i rigassificatori e le trivelle in mare, mentre dei miracolosi pannelli solari si chiacchiera distrattamente.

Essi vanno favoriti, promossi e, soprattutto, devono essere collocati su qualsiasi tetto, su qualsiasi terrazzo. Tra l’altro mi giunge notizia che sono stati costruiti dei vetri, da collocare sulle finestre, capaci di trasformare ogni raggio in potente energia. Ecco la strada da percorrere in fretta per non strangolare le famiglie con bollette iugulatorie. Non perdiamo tempo in polemiche sterili e diamoci da fare, magari concedendo agevolazioni o mutui a coloro che intendono adoperare i mezzi più vantaggiosi offerti dalla tecnologia.

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