Governo Meloni, c’è la “tregua” sulle cartelle esattoriali

Nel primo discorso alla Camera la Premier, tra le altre cose, ha tracciato anche la linea sulle nuove misure sul Fisco

Siamo nel pieno di una tempesta” economica. E questo renderà più difficile la vita al governo. «Sarà necessario – dice Giorgia Meloni nel discorso programmatico alla Camera – mantenere e rafforzare le misure nazionali a supporto di famiglie e imprese, sia sul versante delle bollette che del carburante. Un impegno finanziario imponente che drenerà gran parte delle risorse reperibili e ci costringerà a rinviare altri provvedimenti che avremmo voluto avviare già nella prossima legge di Bilancio». Quindi, subito un decreto Aiuti, con la proroga dei crediti d’imposta sulle bollette per le imprese e con il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre. Inoltre, il governo accelererà, «in ogni modo», la diversificazione delle fonti di energia e la produzione nazionale. E cadranno ostacoli all’installazione di eolico e solare. Dopo il decreto Aiuti arriverà il disegno di legge di Bilancio per il 2023, che però avrà pochi spazi di manovra. Attacco alla Bce Tanto più che, a complicare la situazione, dice Meloni, ci si è messa la Bce che,«al pari di altre banche centrali, per la prima volta dopo 11 anni», ha rialzato i tassi d’interesse.

La tregua fiscale
Esterno della sede centrale dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, Roma. (Ansa)

«Una decisione da molti reputata azzardata e che rischia di ripercuotersi sul credito bancario a famiglie e imprese e che si somma a quella già assunta dalla stessa Bce di porre fine, dal primo luglio 2022, al programma di acquisto di titoli a reddito fisso sul mercato aperto, creando una difficoltà aggiuntiva a quegli Stati membri che hanno un elevato debito pubblico». Secca la replica di Giuseppe Conte (5 Stelle): «Non ci ha detto nulla sulle misure che intende prendere sul caro bollette, sugli extraprofitti e sullo scostamento di bilancio». Inflazione Con la manovra il governo intende sostenere famiglie e lavoratori contro l’inflazione, riducendo le imposte sui premi di produttività, innalzando il tetto di esenzione sui fringe benefit e potenziando il welfare aziendale, annuncia Meloni. Verrà anche allargata «la platea dei beni primari che godono dell’Iva ridotta al 5%».

Le misure e quello che si intende fare sul fisco

Il fisco
Serviranno tanti soldi per attuare la tragua fiscale (Ansa)

Fisco Sulle tasse la neopresidente del Consiglio parla di un «nuovo patto fiscale» fondato su tre pilastri. 1) Riduzione della pressione fiscale con una riforma dell’Irpef, con progressiva introduzione del quoziente familiare. 2) Estensione della flat tax per le partite Iva con fatturato tra 65 e 100 mila euro e introduzione della flat tax per tutti«sull’incremento di reddito rispetto al massimo raggiunto nel triennio precedente». 3) Lotta all’evasione focalizzata su «evasori totali, grandi imprese e grandi frodi sull’Iva». Dura la replica del segretario del Pd, Enrico Letta: «Sul fisco abbiamo capito una sola parola: condoni, condoni, condoni». Sulla stessa linea il leader della Cgil Maurizio Landini: «Il condono fiscale non è una strada da seguire. La priorità è il reddito dei lavoratori». Attacco alle Entrate La lotta all’evasione fiscale sarà accompagnata da una «modifica dei criteri di valutazione dell’Agenzia delle Entrate, che vogliamo ancorare agli importi effettivamente incassati e non alle semplici contestazioni», dice Meloni.

Un attacco all’Agenzia guidata da Ernesto Ruffini, dove però si osserva che è dalla convenzione 2009-2011 che il sistema di verifica degli obiettivi è basato sulle «entrate complessive da attività di contrasto». Meno tasse sul lavoro Sempre in materia fiscale, Meloni annuncia una riduzione del prelievo fiscale e contributivo su imprese e lavoratori, che però, anche questa, dovrà fare i conti con le risorse limitate. Per questo la premier dice che il taglio avverrà «gradualmente» con l’obiettivo di arrivare a una riduzione «di almeno cinque punti del cuneo in favore di imprese e lavoratori», per alleggerire il costo del lavoro e aumentare le buste paga. Per i lavoratori autonomi, «spesso trattati come figli di un dio minore», arriveranno «tutele adeguate». Del resto, aggiunge, il motto del governo sarà «non disturbare chi vuole fare». Parole apprezzate dal presidente di Confindustria Carlo Bonomi: «Condividiamo che senza l’industria non c’è l’Italia».

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