Clima d’odio pesante, striscione con nome La Russa a testa in giù: scontro Meloni-Letta

Il segretario Dem: “Nomine Camere confermano preoccupazioni in Europa”. La replica della leader di FdI: “Le sue parole sono gravissime, chieda scusa”

Fuoco da ogni parte. Incandescente. E rovente come forse non è mai stato. Nemmeno in campagna elettorale c’era stata un clima d’odio così forte ed esasperato. Colpi che arrivano dall’opposizione appena sono stati eletti Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana rispettivamente al Senato e alla Camera. Parole che hanno inasprito gli animi e dato libero sfogo alla piazza, anche e soprattutto quella più becera. Nella capitale è apparsa una scritta contro La Russa “Garbatella ti schifa“, ma quello più grave è lo striscione appeso nella notte al Colosseo (dove solitamente ci sono quelli dei tifosi di Roma e Lazio) con il nome e cognome di La Russa scritto a testa in giù, come a ricordare la morte di Mussolini e dei fascisti. Una vicenda allarmante e gravissima, anche perché si sta parlando della seconda carica più importante dello Stato.

La gravità
LO striscione grave contro La Russa appeso al Colosseo (Ansa)

Subito sono arrivate le dichiarazioni di solidarietà da parte di tutti i partiti, anche da sinistra. “Le minacce contro il senatore La Russa rappresentano un atto vile che va condannato fermamente. Dalle deputate e dai deputati democratici, solidarietà al presidente del Senato. I democratici sono stati e saranno sempre contro l’uso delle minacce e della violenza politica chiunque ne sia vittima“, la nota della Serracchiani del Pd. Ma non è bastato a calmare la situazione. Anzi, da un certo punto di vista è peggiorata. Già perché quasi contestualmente, da Berlino, dove era in un viaggio di lavoro politico, il segretario del Pd Enrico Letta ha rilasciato dichiarazioni non proprio morbide nei confronti della scelta del centrodestra di andare su La Russa e Fontana.

Scontro duro e pesante tra Meloni e Letta

Il confronto
L’ultimo confronto prima del voto tra Giorgia Meloni ed Enrico Letta (Ansa)

La scelta che hanno fatto è quella peggiore per dare all’esterno messaggi rassicuranti. Danno un messaggio che conferma le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europa. Io mi chiedo quale sia la logica perversa che c’è dietro queste nomine, che va contro l’interesse del paese”, le parole del segretario Dem che hannofatto perdere le staffe a Giorgia Meloni.

Lo scontro tra Letta e Meloni infatti è totale, dopo che il segretario del Pd a Berlino – a margine del congresso dei socialisti europei -, aveva detto che dietro le nomine delle cariche istituzionali “c’è una logica perversa. Mi domando quale sia questa logica, va contro l’interesse del Paese”. E in serata la leader di FdI va al contrattacco: “Letta si scusi: gravissime le parole sue parole. Affermare all’estero che l’elezione dei presidenti dei due rami del parlamento italiano sia motivata da una sedicente ‘logica perversa’ e ‘incendiaria’ e che la scelta dei parlamentari italiani confermi ‘le peggiori preoccupazioni in giro per l’Europà è scandaloso e rappresenta un danno per l’Italia, le sue più alte istituzioni e la sua credibilità internazionale“.

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