Bruno Astorre e la ricetta del nuovo Pd: “Deve saper includere più anime”

L’esponente del Partito Democratico dopo il risultato alle urne: “Serve un Pd plurale e che guidi la parte riformista del Paese”.

La sconfitta nelle elezioni politiche, apre nel centrosinistra un acceso dibattito sul futuro del Partito Democratico. Enrico Letta ha annunciato che resterà alla guida del partito fino al prossimo congresso, ma che non si candiderà. Cosa succederà ora all’interno dei democratici? Chi sostituirà Letta e cosa accadrà nei prossimi mesi?

Domande alle quali i dirigenti del Partito Democratico dovranno trovare una risposta nei prossimi giorni, per cercare di dimenticare il risultato delle urne e provare a ripartire. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e le scelte della base sono oggetto di valutazione interne. Bruno Astorre, uno degli eletti nelle file dei Dem, ha voluto ringraziare che gli ha dato fiducia, provando a guardare al futuro con ottimismo e cercando di tracciare le basi per il nuovo Partito Democratico.

Ai microfoni di Notizie.com ha speso importanti parole d’elogio verso il suo staff e le persone che hanno deciso di credere in lui, provando a guardare alle prossime mosse. Personali e del partito. “Voglio ringraziare tutti i cittadini che ci hanno scelto. Un grazie che estendo a tutti gli iscritti, i candidati, i militanti e i volontari che ci hanno aiutato durante questa difficile campagna elettorale”, ha dichiarato, confermando quanto riportato a caldo sui propri social dopo il voto.

A Notizie.com Astorre ha poi ribadito la necessità di cambiare rotta e di pensare ad un Pd plurale e riformista. Obiettivi che, si augura, vengano raggiunti nel futuro prossimo: “L’ho sempre pensato, detto e ripetuto come fosse un mantra: serve un PD plurale che sia la guida della parte più riformista del Paese e capace di parlare e includere più anime. Ripartiamo da cosa ci unisce e non da cosa ci divide”.

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