Superbonus, “furbetti” in prima linea: lanciato ennesimo allarme

In merito alla vicenda del ‘Superbonus’ sono sempre tanti coloro che si credono “furbetti”. Nel frattempo è stato lanciato l’ennesimo allarme: questa volta arriva direttamente dal numero uno dell’associazione che ha spiegato bene come fare per evitare il tutto

In queste ultime settimane l’argomento relativo a quello del ‘Superbonus‘ è diventato molto di voga. In particolar modo per quanto riguarda i “furbetti”. In merito a tutto ciò ha voluto dire la sua il presidente dell’Associazione operatori telefonia e telematica di Assotel, ovvero Modesto Volpe. Quest’ultimo ha rilasciato una intervista ai microfoni di ‘Libero Tv‘ dove ha voluto spiegare le novità che ci sono.

Superbonus, attenzione ai furbetti
Superbonus (Ansa Foto)

Il nativo di Lodi ha spiegato che molte aziende sono a rischio default e che le stesse hanno anticipato denari e le banche erano arrivate al limite della loro capienza di credit tax e che non potevano cedere ad altri soggetti. “Finalmente hanno sbloccato la capacità di cedere altro credito d0imposta ad altre aziende“. Anche se non è tutto semplice come può sembrare.

Non ha usato giri di parole quanto ha voluto parlare del ‘Superbonus 110%‘ visto che è stato definito come la “tempesta perfetta“. “Se le banche continueranno a comprare il credito rimetteranno in molto molte imprese. Altrimenti l’alternativa è il fallimento e ci potrebbe essere qualcuno che è pronto a speculare sulla sofferenza“.

Superbonus e non solo: l’allarme lanciato da Volpe

Allarme lanciato da Modesto Volpe su Superbonus
Modesto Volpe (screenshot video YouTube)

Per non parlare dell’aumento del costo delle materie prime che, nel giro di pochi mesi, hanno raggiunto dei prezzi vertiginosi. Non è affatto un mistero che i prezzi siano triplicati e anche quadruplicati: “Un fenomeno che finirà con la fine del Superbonus“.

In conclusione, con la fine del governo Draghi, gli imprenditori continuano a chiedere il “taglio” del cuneo fiscale: “Su questo ci aspettiamo nuove regole per i lavoratori e imprese. State attenti a chi vi affidate ai lavori: tutto deve essere certificato e chi ne risponde in caso di errori è il committente. Lo Stato, per effettuare controlli, ha otto anni di tempo“.

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