Una diva a tutti gli effetti che nessuno dimenticherà e che anche i più giovani conosco: arrivano le monete in suo ricordo
Gli omaggi a Raffaella Carrà non si fermano. Il 5 luglio del 2021 Llitalia tutta piangeva la sua scomparsa, personaggio tra i più amati, apprezzati e imitati non solo nel nostro Paese, ma in tutto il mondo. Oggi a distanza di oltre un anno dalla sua morte, la notizia del nuovo omaggio a lei, arriva dal noto conduttore radio e volto noto della tv Fabio Canino. Dal palco del Festival della Tv a Dogliani Canino infatti ha rivelato, che a partire dal 2023 le monete da 2 euro celebreranno il volto dell’icona di stile per eccellenza.
Ogni anno i Paesi Membri della Zona Euro, coniano monete per i collezionisti della numismatica, ma allo stesso tempo possono decidere di produrre monete celebrative o commemorative che ricordino un personaggio che abbia dato lustro e importanza al Paese nel quale è nato e vissuto. Le monete, che hanno un valore commerciale, possono essere solamente quelle da 2 euro. Ecco così che in Italia il “Rumore” della Carrà verrà continuamente percepito e rivissuto.
Carrà, diva senza tempo: un’artista che ha forgiato la tv
Alla Raffaella Nazionale è stato da sempre riconosciuto il suo modo di fare spettacolo, dentro e fuori dall’Italia. Originalità, talento, capacità di anticipare tendenze e lanciare nuove mode (l’ombellico scoperto solo una delle tante), sempre con eleganza e col sorriso sulle labbra.

“Come è bello far l’amore da Trieste in giù”… e da quando Raffaella Carrà, in silenzio, dopo la sua malattia ha smesso di ballare e cantare, non sono mancate celebrazioni, ricordi intestazioni. Come nel caso degli studi Rai di Via Teulada o del lungomare di Bellaria. Uscendo dall’Italia si potrebbe ricordare come la città di Madrid abbia deciso di ricordarla per sempre, dando il suo nome ad una piazza del centro. Ed ora il suo volto dal 2023 sarà “tasche di tutti”. C’è da scommettere, che Raffaella le monete da 2 euro, le avrebbe usate per mettere una sua canzone nel juke box. Sarebbe stato l’ennesimo modo di fare “fiesta”.