Senaldi: “Il voto è la via corretta, ma Salvini e co. stiano attenti ai giochini di Letta”

Il direttore di Libero: “Ma in Italia c’è solo Draghi? Se è così bravo ma non riesce ad andare avanti, non significa questo che si devono fare le lezioni?”

Un’analisi del momento. Perfetta, semplice e lucida. Ce la fa a noi di Notizie.com il bravo e pungente direttore di Libero, Pietro Senaldi, sempre preciso e assai competente in materia di strategia politica, e non solo. “Stanno cercando in tutti i modi di far tornare Draghi sui suoi passi, adesso vanno perfino bene anche le pressioni internazionali, fino a un mese se qualcuno faceva pressioni sul nostro paese si diceva che era un traditore o addirittura un ‘putinista‘. Io penso sia difficile far ricredere Draghi, certo se lui torna indietro dimostra di avere due parole…

Il direttore
Il direttore di Libero, Pietro Senaldi, ospite della trasmissione di Rai1 ‘’Porta a Porta’’ condotta da Bruno Vespa (foto Ansa)

Per Pietro Senaldi, direttore di Libero e opinionista politico, non ci sono dubbi sulla via da scegliere e portare avanti. “La Meloni che chiede le elezioni? Fa bene, perché in caso di dimissioni di Draghi, francamente, sarebbe la via più corretta democraticamente parlando. Draghi perché se ne va? Non ha più l’appoggio dei grillini che sono, almeno per il momento, il primo partito d‘Italia e come fai a governare senza l’appoggio del primo partito in Italia?“.

“Non credo che Draghi torni sui suoi passi, dimostrerebbe di avere due parole. La Meloni unica sicura, ma Salvini e soci devo essere chiari e sicuri”

Draghi Parlamento
Draghi sul grano e sul gas: ecco le sue parole © Ansa

Sulle strategie da adottare e le scelte da fare da qui ai prossimi mesi se Draghi non ci sarà più, sono diverse e anche qui Pietro Senaldi dimostra di avere le idee chiare su quello che potrebbe succedere, soprattutto per Berlusconi e Salvini: “Loro devono stare a guardare secondo me devono cercare di andare a votare senza che la sinistra gli dia la responsabilità di volere il voto“. La traduzione del direttore Senaldi a Notizie.com è semplice: “La sinistra non vuole andare a votare, se si va a votare, ne vedremo delle belle. Se cade il governo, cade per due persone: primo per Draghi, che ha la maggioranza ma decide di non governare più, secondo per Conte che gli ha votato contro, ma c’è un però…”

Ed ecco che l’analisi di Senaldi si fa più graffiante ma al tempo stesso chiara: “Conte è allenato col Pd quindi il problema è il campo largo di Letta, però se si va a votare Letta mai e poi mai dirà che il problema è di Draghi e dei Cinquestelle ma di Salvini, per questo lui deve essere bravo a sottrarsi a questo gioco“. La data del voto? “In Italia non è mai successa una cosa del genere, però, certo se si va al voto sarà il 2 o il 9 ottobre”. L’ultima è sull’appello dei Sindaci e su una provocazione: “E’ un soggetto politico, ma la Meloni non ha torto, di sicuro è certamente ridicolo che Draghi e l’Italia abbia un solo uomo che se non ci pensa lui tutto è finito, ma per favore. Ma poi, se Draghi è così bravo e ciò non di meno non riesce ad andare avanti, forse non è proprio per questo che bisogna andare a votare?. Eh già.

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