Di Maio avvisa Conte e M5s: “Ecco cosa succede se cade il Governo”

Luigi Di Maio in un’intervista a ‘La Repubblica’: “Draghi non mi ha suggerito di uscire dal M5s”. Ecco le sue parole.

Per la prima volta Luigi Di Maio ha parlato dopo la scissione con il M5s e lo ha fatto in un’intervista a La Repubblica. Diversi gli argomenti affrontati e tra questi anche una possibile crisi di governo.

Luigi Di Maio
Luigi Di Maio avvisa Conte e M5s sugli effetti di una crisi di governo © Ansa

Lo dico a tutti – ha sottolineato il ministro degli Esteri – alimentare ancora divisioni parlando di sms e telefonate del presidente del Consiglio, tutte presunte e senza riscontri, non fa altro che indebolire il Paese. In caso di una caduta di questo esecutivo, lo spread può schizzare a livelli importanti. Ma, certo, per le famiglie, i costi continueranno ad aumentare i tassi sui mutui a salire, l’impatto sarà devastante. Perché nel mondo c’è grande fiducia in questo governo, nel premier Draghi e nel presidente Mattarella. Ed è un dato da cui non possiamo assolutamente prescindere“.

Di Maio sulla rottura con il M5s

Di Maio
Di Maio ritorna sulla rottura con il M5s: ecco tutti i dettagli © Ansa

In questa intervista Di Maio ha parlato anche della rottura con il M5s: “Ho costruito Insieme per il futuro insieme a tanti amici per dare vita ad un percorso in cui crediamo. Per il momento sono 65 parlamentari. Altri se ne aggiungeranno? Bisogna chiederlo ai diretti interessati“.

Tengo a precisare che non ho rotto con il M5s per un pretesto – ha aggiunto il ministro – ma perché si è cominciato a mettere in discussione il fatto che l’Italia dovesse stare nella sua alleanza storica. Quando vedo che l’ambasciatore russo a Roma fa l’endorsement alla bozza di risoluzione della mia forza politica sulle armi a Kiev e il MoVimento non risponde, allora faccio un’operazione di chiarezza e di verità. Lo devo all’Italia e poi all’Ucraina“.

Non siamo un Paese ambiguo – ha proseguito l’ex leader pentastellato – sicurezza, crescita ed economia italiana vanno di pari passo con quelle dei nostri alleati. Abbiamo delle priorità? Sentiamo tutti il dovere di portarle a casa. Poi alle urne, il popolo dirà la sua su quanto fatto“.

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