Ucraina, FdI ‘detta’ la linea a Draghi. E l’Italia chiederà un fondo per compensare le sanzioni

L’intervento della Meloni fa cambiare idea al Governo. Cosa prevede la risoluzione di Fratelli d’Italia

La Camera ha approvato la risoluzione del partito di Giorgia Meloni
La Camera ha approvato la risoluzione del partito di Giorgia Meloni (foto ANSA)

I bene informati di Montecitorio vociferano che a convincere il premier Draghi a cambiare il parere del Governo sulla risoluzione di Fratelli d’Italia sull’Ucraina sia stato il discorso di Giorgia Meloni. Un intervento molto netto nei confronti del documento della maggioranza ma con una connotazione politica chiara: l’Italia deve essere al fianco dei suoi storici alleati a sostegno della causa di Kiev. E deve farlo, come detto nell’Aula di Montecitorio dalla leader di FdI, “senza tentennamenti”. “L’Italia non può permettersi di essere l’anello debole dell’Occidente, cioè del sistema di alleanze economiche, commerciali e di difesa del quale fa parte da sempre”, la chiosa di Meloni. Un discorso, quello del leader dei conservatori, che non ha risparmiato critiche alla risoluzione di maggioranza definita come “il manuale Cencelli applicato alla geopolitica”. Nel testo, ha attaccato Meloni, “c’è qualcosa per tutti: qualcosa per i finti pacifisti, qualcosa per i nostalgici dell’Unione sovietica, qualcosa per i filo americani, qualcosa per gli adepti di Bruxelles. Tutto rigorosamente scritto in maniera tale che ciascuno possa rivendicare di averla spuntata”. Un testo, è stata l’accusa di FdI, che “non chiarisce bene la posizione dell’Italia”. “Volete rimanere ambigui”, l’affondo di Meloni. “Ma io penso che questo non sia il tempo dell’ambiguità. Penso che questo sia il tempo in cui una Nazione come la nostra fa le scelte necessarie a difendere i suoi interessi nazionali, ha proseguito il presidente di FdI rivolgendosi al capo dell’Esecutivo.

Giorgia Meloni al seggio
Giorgia Meloni al seggio elettorale ANSA/ALESSANDRO DI MEO

L’obiettivo della risoluzione di FdI, ha spiegato Meloni in Aula, è offrire una posizione chiara per rafforzare l’Italia nel contesto internazionale”. Una strada che, per FdI, non può prescindere dalla propria collocazione nel quadro delle alleanze occidentali delle quali l’Italia fa parte. Ma con “lealtà, a testa alta, da protagonisti e non da servi”, ha specificato Meloni. “Se domani l’Italia decidesse vergognosamente di sfilarsi dal fronte occidentale non cambierebbe molto. Il resto dell’Occidente continuerebbe a sostenere gli ucraini. Solo che noi avremmo totalmente compromesso qualsiasi credibilità e ci ritroveremmo ad aver riconfermato l’eterno stereotipo dell’Italia spaghetti e mandolino, ha spiegato la leader della destra a Montecitorio.

Draghi Parlamento
Il premier Draghi in Parlamento © Ansa

Una scelta, per Meloni, che pagheremmo in termini di rapporti con i nostri alleati, in termini di sicurezza perché se un domani avessimo bisogno nessuno si sentirebbe più nella necessità di doverci difendere, e lo pagheremmo in termini economici e commerciali. La nostra quantità di esportazioni con la Russia viaggia intorno all’1,5% mentre l’Occidente cuba l’80%”. Dunque, per la leader di FdI, l’Italia non può permettersi errori e un cambio di fronte potrebbe essere esiziale, dal punto di vista economico che di sicurezza. “Non è il tempo di stare lì a fare cassa o a fare titubanza: è il tempo di dire da che parte sta l’Italia e di chiedere in cambio quello che serve all’Italia”, ha evidenziato. Solidarietà diamo e solidarietà pretendiamo. In questa guerra non ci può essere chi paga e chi ci guadagna. Per questo, per primi abbiamo chiesto un fondo di compensazione per le Nazioni più colpite dalle sanzioni”, ha aggiunto Meloni.

L'Aula della Camera riunita per ascoltare le comunicazioni di Draghi
Ucraina, la Camera approva la risoluzione di Fratelli d’Italia sulle comunicazioni di Draghi (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Argomentazioni, declinate punto per punto negli impegni della risoluzione, che hanno spinto il Governo Draghi a cambiare posizione sul testo di Fratelli d’Italia, che ha incassato il via libera della Camera con l’astensione della maggioranza (388), 47 voti favorevoli e 22 contrari. Un ‘successo’ politico di Meloni, riuscito anche grazie alla strategia parlamentare portata avanti dal gruppo di FdI e dal suo presidente, Francesco Lollobrigida. “Con 37 deputati dettiamo la linea del governo”, ha chiosato il capogruppo di FdI interpellato da ‘La Stampa’. Una vittoria sottolineata dalla stessa leader, che ha rivendicato di aver “colmato le lacune del debole testo elaborato dalla maggioranza”.

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