Garda, possibile svolta nelle indagini: nei guai gli aggressori

Garda, possibile svolta nelle indagini che hanno visto come vittime molte ragazze minorenni: nei guai gli aggressori che, adesso, hanno davvero le ore contate

Possibile svolta nella vicenda di Garda
Possibile svolta nella vicenda di Garda (screenshot video YouTube)

Sono passati pochi giorni, ma il terrore negli occhi delle persone aggredite si vede ancora. Quello che si è verificato sul convoglio regionale 2640 Verona-Milano è assolutamente da condannare. Non ci sono scusanti, una decina di ragazze sono state circondate, insultate e toccate nelle parti intime da aggressori che non si sono fatti assolutamente scrupoli ed hanno agito indisturbati tra la folla. Nel frattempo, però, gli stessi pare che abbiano le ore contate visto che il cerchio attorno a loro si sta stringendo sempre di più. Nelle ultime ore ci sono state denunce da parte di cinque adolescenti (residenti a Miano e Pavia) che hanno tra i 16 ed i 17 anni.

Stavano ritornando da una gita a Gardaland lo scorso 2 giugno. Avevano trascorso una bella giornata fino a quando non sono state molestate sul convoglio regionale. Le ragazzine, dopo qualche giorno di terrore, hanno avuto il coraggio di denunciare il tutto alla polizia. Partito l’identikit: abbigliamento, caratteristiche fisiche dei molestatori ed altro. Queste sono le informazioni che sono state rilasciate alle forze dell’ordine. Un bel materiale per gli inquirenti che hanno avviato immediatamente le indagini che si concentreranno in Lombardia.

Garda, polizia alla ricerca di 30 nordafricani molestatori

Possibile svolta nella vicenda di Garda
Possibile svolta nella vicenda di Garda (screenshot video YouTube)

Si tratta almeno di una trentina di ragazzi, tutti di origine nordafricana. Sono saliti alla stazione di Pescheria del Garda, sul treno regionale diretto per a Milano. Oltre ai video che sono circolati in rete (pubblicati su TikTok), gli investigatori hanno preso anche i video delle telecamere della stazione.

Non si vedono le fasi della violenza ma riprendono la folla in stazione quando è sul treno. Spuntano anche frasi razziste da parte degli aggressori: “Qui le donne bianche non salgono”. Non hanno chiamato il 112 ma i loro genitori che hanno dato l’allarme. Subito dopo sono scappate alla prima fermata, subito dopo quando il treno si è fermato.

Gestione cookie