Cannes, nuda sul red carpet per protestare contro gli stupri in Ucraina [VIDEO]

Un’attivista francese si è spogliata sul red carpet di Cannes per protestare contro gli stupri dei soldati russi in Ucraina.

Protesta Cannes
EPA/CLEMENS BILAN

Gli stupri dei soldati russi in Ucraina sono un argomento estremamente problematico. Sebbene non vi siano video che provino queste violenze, le testimonianze di numerose donne ucraine in merito a tali avvenimenti dimostrano che questi crimini terribili si stanno effettivamente verificando. Non è il primo caso di molestie durante una guerra nella storia: anche durante la prima e la seconda guerra mondiale, nel momento in cui un esercito invadeva una nazione, si verificavano questi terribili crimini nei confronti delle donne. Oggi, però, ci sono dei modi per protestare e portare alla luce tali avvenimenti. Questo è quanto avvenuto a Cannes, nella giornata di ieri, venerdì 20 maggio. Un’attivista del collettivo francese SCUM si è infatti intrufolata nel red carpet, durante la sfilata degli attori del film Three thousand years of longing, di George Miller.

Il video della protesta

La donna si è introdotta in modo furtivo sul red carpet, mentre gli attori dell’ultimo film di George Miller stavano sfilando. Inizialmente, l’attivista indossava un vestito elegante, volto a coprire le scritte di protesta che si celavano sul suo corpo. In una frazione di secondo, la donna si è spogliata con un gesto rapidissimo, per poi iniziare a urlare con tutta la rabbia che aveva in corpo.

Protesta Cannes
EPA/GUILLAUME HORCAJUELO

Una volta tolto il vestito, tutti hanno potuto vedere le scritte di protesta disegnate sul corpo della donna. Una bandiera dell’Ucraina pitturata sul suo petto e sulla sua pancia, con sopra la scritta “Stop raping us”, ovvero “Smettetela di violentarci”. Una protesta decisamente forte, controversa, volta a far luce su un dramma che stanno vivendo molte donne ucraine, a causa della terribile mentalità “di conquista” di alcuni membri dell’esercito russo. L’attivista è stata fermata dalla polizia.

Il tweet del collettivo

Il collettivo di attiviste SCUM ha rivendicato l’azione, scrivendo su Twitter quanto segue. Le donne sono le prime vittime della guerra condotta da e per gli uomini. Denunciamo le torture sessuali subite dalle donne ucraine dal 24 febbraio. SMETTETELA DI VIOLENTARCI.

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