Il conto deposito, uno degli investimenti a capitale garantito

Sempre più persone scelgono di investire i propri risparmi in prodotti e servizi finanziari di vario genere, per farli fruttare e riprenderli in mano, dopo un certo periodo di tempo, magari incrementati rispetto all’inizio.

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Chiaramente le esigenze variano e il fattore che influenza di più la scelta dei prodotti finanziari su cui investire, è senza dubbio il budget.

C’è chi sceglie un unico prodotto, chi preferisce diversificare, chi ama il rischio e si dedica, come fosse un lavoro a tempo pieno, alla gestione dei propri investimenti e chi, invece, non vuole avere pensieri e lascia fare al gestore.

In tal senso, dunque, è bene distinguere tra investimenti garantiti, protetti e non garantiti. In quest’ultimo caso rientrano, ad esempio, le azioni, l’acquisto di quote di aziende quotate in borsa.

Spulciando una qualsiasi guida agli investimenti a capitale garantito, invece, si possono individuare molte alternative più “tranquille” in termini di rischio, ma anche meno redditizie.

Tra queste ne spicca uno in particolare, che si posiziona come il più semplice da gestire, il meno rischioso, il più facile insomma per chi intende investire i propri risparmi, il conto deposito.

Questo strumento prevede lo stanziamento di una certa somma di denaro in un investimento a bassissimo rischio, a cui viene a applicato un interesse ogni anno e che permette alla cifra investita di fruttare.

Nonostante tutto, è sempre bene prestare attenzione ad alcuni aspetti, prima di lanciarsi a braccia aperte verso questa forma di investimento. Scopriamo insieme quali variabili è opportuno verificare.

I costi di un conto deposito

Se da una parte è vero che è diventato sempre più facile aprire conti deposito online che non prevedono spese di apertura e chiusura, è pur vero che ci sono molti altri costi che possono gravare sull’investimento e che, di fatto, riducono il rendimento, già di per sé basso.

Quando si sceglie, ad esempio, la banca presso cui aprire il conto, se questa impone anche l’apertura di un conto corrente, a fronte del conto deposito, bisognerà considerare le sue spese che incidono sul rendimento annuale.

Va considerata anche l’imposta di bollo pari al 0.2% che grava sul rendimento, oltre alla percentuale del 26% stabilita dal fisco.

Quanto rende un conto deposito

Alla luce di quanto appena detto, si intuisce facilmente che un conto deposito ha un rendimento davvero molto basso, seppure si tratti comunque di un investimento quasi a rischio zero.

L’interesse che viene proposto dalle banche, infatti, è al lordo delle spese e delle imposte, quindi non restituisce immediatamente un’idea esatta di quanto si potrà guadagnare.

In molti casi, soprattutto all’apertura online di conti deposito, si può fruire di alcuni simulatori che calcolano il rendimento netto. In questo caso bisogna accertarsi che siano stati considerati tutti i costi e le imposte applicate, per avere un valore finale più veritiero possibile.

Sul rendimento del conto incide inoltre un altro fattore discriminante, il vincolo. Esistono infatti due tipi di conti deposito, libero o vincolato.

Il primo permette di avere le somme investite sempre a disposizione, ma con un rischio legato a un tasso di interesse variabile, il secondo blocca le somme per un periodo di tempo stabilito, applica un tasso fisso che, generalmente, è superiore rispetto a quello libero.

Questo aspetto è molto importante da considerare, perché bisogna tenere conto della necessità di avere liquidità disponibile in un certo periodo di tempo, piuttosto che vincolarla.

I vincoli, al di là del tempo, possono essere legati anche alla motivazione di svincolo. Chiarendo meglio, alcuni conti deposito bloccano le somme investite, fino a quando non si dimostra la necessità di svincolarle per ragioni specifiche come ristrutturazione casa, matrimonio, spese importanti per i figli e via discorrendo.

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