25 aprile: il messaggio del presidente Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in questo 25 aprile ha fatto visita ad Acerra. Ecco il messaggio del Capo dello Stato.

Il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per il 25 aprile arriva direttamente da Acerra, città scelta dal Capo dello Stato proprio in occasione della Festa della Liberazione. Il Capo dello Stato ha raggiunto il centro campano subito dopo aver deposto la corona all’Altare della Patria. Una cerimonia che non ha visto la presenza del premier Draghi perché ancora in isolamento a Città della Pieve dopo la positività al Covid dei giorni scorsi.

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella ad Acerra in occasione del 25 aprile © Ansa

Nel suo discorso da Acerra, riportato dall’Ansa, il presidente Mattarella ha parlato anche della guerra attualmente in corso in Ucraina: “Nelle prime ore del 24 febbraio siamo stati tutti raggiunti dalla notizia dell’operazione della Russia. Come tutti, quel giorno, ho avvertito un senso di tristezza e indignazione oltre che un pensiero per gli ucraini. E, pensando a loro, mi sono venute in mente le prime parole di Bella Ciao“.

Il presidente Mattarella sul 25 aprile

Sergio Mattarella
Prima di arrivare ad Acerra, il presidente Mattarella ha deposto una corona all’Altare della Patria © Ansa

Il Capo dello Stato ha parlato anche del ruolo del Sud durante la Seconda Guerra Mondiale: “Documenti e narrazioni rappresentano una realtà che contrasta con l’immagine attendista attribuita da qualcuno al Mezzogiorno. Gruppi di giovani combattenti, persone armate di ogni età, difendevano il territorio dalle distruzioni. Questo non è attendismo, ma resistenza“.

Discorso del presidente Mattarella che ha visto un passaggio anche sull’8 settembre 1943: “Quel giorno non fu la morte della Patria, ma al contrario, la riscoperta di un senso autentico. Quella di una comunità di destino, di donne e uomini, che condividono il comune senso di pietà, i valori di libertà, giustizia, democrazia, che si proteggono a vicenda, che lavorano per la pace, il benessere e la solidarietà“.

La decisione della popolazione di Napoli, della Campania e di tante altre città del Sud di insorgere contro l’ex alleato – ha aggiunto il Capo dello Stato – fu una reazione coraggiosa e umana, contro la negoziazione stessa dei principi e dell’umanità“.

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