Alessandro Orsini, le sue proposte per la pace in Ucraina

Il direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS, Alessandro Orsini, ha elencato le sue proposte per la pace in Ucraina.

Alessandro Orsini
Alessandro Orsini (Facebook)

Alessandro Orsini è decisamente una voce fuori dal coro. Se la maggior parte delle personalità di spicco che esprimono un giudizio in merito alla guerra in Ucraina condannano le azioni di Putin senza parlare dell’operato della Nato, il professor Orsini sottolinea spesso i passi falsi dell’Alleanza nei mesi precedenti all’invasione di Putin. Questo non vuol dire, come molti hanno detto in merito al direttore e fondatore dell’Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale della LUISS, che Orsini è un filoputiniano. Il professore, infatti, si definisce un pacifista. Il problema di coloro che supportano la Nato senza guardare criticamente alle azioni dell’Alleanza, a suo dire, sta nel fatto che questi sarebbero “vittime di ideologia”.

Le proposte per la pace

Nel suo ultimo articolo per il Fatto Quotidiano, il professor Orsini si è chiesto una semplice domanda: cosa dovrebbe fare Draghi per la pace? Le risposte del professore non sono per nulla banali. Innanzitutto, dopo aver ribadito una ferma condanna all’invasione di Putin, Draghi dovrebbe, stando a Orsini, “creare una rottura momentanea in seno all’Unione europea”. Questo non vuol dire uscire dall’Unione, come sottolinea Orsini, quanto riconoscere che la Nato ha commesso degli errori significativi.

Poi, il Governo dovrebbe rendersi “disponibile al riconoscimento del Donbass e della Crimea”, pur evidenziando che rendersi disponibile al riconoscimento di tali territori non vuol dire riconoscerli. Successivamente, Draghi dovrebbe evitare di investire in armi per l’Ucraina, utilizzando quei soldi per costruire due ospedali per i civili ucraini. Insieme al Vaticano, l’Italia dovrebbe dunque creare due grandi ospedali al confine settentrionale italiano, in modo da velocizzare le operazioni di trasporto dei civili. Uno per i bambini e uno per gli adulti. Orsini ha anche in mente il nome degli ospedali. Uno dovrebbe chiamarsi “Madre Ucraina”, mentre l’altro “Gesù di Mariupol”, così da “saldare il movimento pacifista laico con quello cattolico”.

Alessandro Orsini
Alessandro Orsini (Facebook)

Ma non è finita. Il Governo dovrebbe successivamente annunciare che, dopo la guerra in Ucraina, si impegnerà ad aumentare il livello di fiducia tra Russia e Unione europea, creando un’istituzione per tale scopo: il “Consiglio Russo-Europeo per la difesa della pace”. Poi, Draghi dovrebbe annunciare di voler costruire un’Unione europea sempre più amica della Russia e meno armata, assicurando di opporsi “a qualunque tentativo di espansione della Nato ai confini russi, a partire dalla Georgia”. Ma queste azioni saranno sufficienti a garantire la pace in Ucraina? E soprattutto, dopo l’invasione di Putin, Draghi vorrà tendere una mano in segno di pace compiendo tali azioni? Le prossime settimane renderanno tutto più chiaro.

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