Bufera Raggi, nelle chat coi pentastellati posizioni anti-Zelensky e complottiste

I messaggi finiti nell’occhio del ciclone sarebbero arrivati nella chat di Whatsapp, “Quelli che l’M5S”.

Nuovo polverone su Virginia Raggi, l’ex Sindaca di Roma che da no-vax sembra ora essere passata sul fronte anti-Zelensky nella guerra tra Ucraina e Russia. A rivelarlo è Repubblica secondo cui la pentastellata avrebbe rilanciato alcuni link, post e video svelando cosa c’è dietro “veramente” al conflitto al russo ucraino.

I messaggi finiti nell’occhio del ciclone sarebbero arrivati nella chat di Whatsapp, “Quelli che l’M5S”. Domenica, l’ex sindaca avrebbe inoltrato diversi messaggi sostenendo la sua tesi, ovvero quella secondo cui l‘Ucraina sarebbe controllata da un governo eterodiretto da potenze straniere. Secondo quanto inoltrato dalla Raggi, il ministero degli Interni di Kiev controlla “battaglioni nazisti”. Il riferimento è al battaglione Azov, finito già nelle polemiche per alcune magliette comparse su Amazon. La Raggi ha poi riproposto i discorsi del 2014 di un ex europarlamentare M5S, Dario Tamburrano, che si scaglia contro chi in Europa e negli Stati Uniti ha “fomentato rivoluzioni colorate, favorendo una nuova guerra fredda, con un milione di rifugiati perseguitati dall’Ucraina costretti a fuggire in Russia”.

Nei post condivisi da Raggi, viene condannata la “bulimia espansiva” dell’Ue che “smania per allargare la sua influenza verso Est anche a costo di prendere sottobraccio un’impresentabile Ucraina, una Ue decisa a fare la guerra commerciale alla Russia anche a costo di imporle sanzioni che danneggiano le economie degli Stati membri, Italia compresa”. Vengono citati politici americani e francesi e anche Soros: tutti coloro che avrebbero “contribuito a rovesciare il presidente Janukovy, determinato a rinsaldare i rapporti con la Russia. È così salito al potere in Ucraina un governo filo-Usa e filo-Ue. Un’ingerenza negli affari interni di uno Stato sovrano”.

Tra video, post e siti i messaggi inoltrati sarebbero stati 5, tutti con lo stesso mood, che sembrano sposare la propaganda di Putin. Come fa notare Repubblica, dalle tesi no-vax a quelle pro-Russia, “è lo stesso filo che segue la commissione Dupre, cioè “Dubbio e precauzione”, guidata da Carlo Freccero e Massimo Cacciari, che dopo i convegni sulla ‘dittatura sanitaria’ ha appena organizzato un incontro sul “pensiero unico” della guerra, ospite: Alessandro Orsini”. Sull’Ucraina, la Raggi si è espressa pubblicamente soltanto in un’occasione, il 2 marzo, quando scriveva sui social: “Non ho certezze ma siamo sicuri che sia l’unica soluzione?”, riferendosi all’invio di armi in Ucraina.

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