Corruzione, arrestato consigliere regionale Sardegna Valerio De Giorgi

In cambio di un emendamento concordato con l’imprenditore, De Giorgi avrebbe ottenuto quattro appartamenti. 

Guai per Valerio De Giorgi, consigliere regionale eletto nell’Assemblea sarda con Fortza Paris e ora nel gruppo Misto. L’uomo, 57 anni, è stato arrestato con le accuse di corruzione, tentata truffa e voto di scambio a conclusione di una indagine del nucleo della Guardia di finanza di Cagliari, coordinata dal pm Giangiacomo Pilia.

Il politico, su ordine del gip Giorgio Altieri, è finito ai domiciliari assieme al suo collaboratore Marco Pili e al costruttore Corrado Deiana di Quartucciu, nella città metropolitana di Cagliari. Come informa l’Ansa, in cambio di un emendamento concordato con l’imprenditore, De Giorgi avrebbe ottenuto quattro appartamenti. Nell’inchiesta sarebbero emerse anche presunte irregolarità sui contributi destinati a una Pro Loco. Secondo la Procura, infatti, il consigliere regionale si sarebbe fatto consegnare dal costruttore il testo di un emendamento, poi approvato, che avrebbe consentito un intervento edilizio a Quartucciu, ottenendo in cambio quattro appartamenti.

L’indagine è nata da una denuncia per minacce dello stesso De Giorgi, ex ufficiale della Finanza in pensione. Successivamente , dall’esame del suo telefonino , sarebbero emersi i presunti accordi con l’imprenditore sfociati nell’accusa di corruzione. Stamattina il blitz dei militari del nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza che hanno eseguito le tre ordinanze firmate dal gip Altieri che dispongono gli arresti domiciliari.

L’indagine 

L’accusa di voto di scambio era arrivata lo scorso anno quando il consigliere regionale De Giorgi, ispettore della Finanza eletto nelle file di Fortza Paris poi confluito nel gruppo misto, si è visto notificare una richiesta di acquisizione di documenti da parte dei finanzieri del Nucleo di Cagliari relativamente ad una delega del pubblico ministero Giangiacomo Pilia: l’ipotesi dell’accusa è che il consigliere regionale abbia promesso posti di lavoro in cambio di preferenze alle ultime regionali. Secondo quanto ipotizzato in un esposto, l’uomo avrebbe assicurato un aiuto a più persone in vista del rinnovo dell’assemblea regionale sarda nel 2019.

L’inchiesta è quindi andata avanti attraverso le testimonianze delle persone avvicinate dal consigliere. Secondo quanto riferito da fonti locali, alcuni di loro avrebbero confermato di aver ricevuto la promessa dall’allora candidato. “È un’ipotesi assolutamente infondata, ma sono a completa disposizione della magistratura. È giusto si indaghi e si faccia luce su qualsiasi ombra”, spiegava a Unione Sarda l’ex consigliere, difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna.

 

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