Ora puoi insultare Vladimir Putin su Facebook e Instagram senza essere bannato

La nuova direttiva di Meta sull’hate speech consente messaggi di odio contro Vladimir Putin su Facebook e Instagram. Mosca non ci sta.

Vladimir Putin
EPA/Mikhail Klimentyev/Kremlin/Sputnik/Pool

Ora si potrà insultare e minacciare di morte il leader del Cremlino, Vladimir Putin, tramite Facebook e Instagram. Questa la notizia derivante dalle dichiarazioni di Andy Stone, capo delle comunicazioni di Meta, la compagnia americana che controlla i due social network. “A causa dell’invasione russa dell’Ucraina, siamo tolleranti verso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole sui discorsi violenti come ‘morte agli invasori russi’. Stone ha inoltre dichiarato quanto segue. “Continuiamo a non consentire appelli credibili alla violenza contro i civili russi”.

La rimozione dei limiti ai messaggi di odio nei confronti dei militari russi sarà valida, almeno per ora, in Armenia, Azerbaigian, Estonia, Georgia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Ucraina e Ungheria. Meta non ha però dichiarato se la rimozione delle restrizioni sarà legata solo a questi Paesi. Stando a quanto appreso da fonti americane, non saranno solo i soldati russi ad essere nel mirino delle minacce degli utenti: si potranno insultare e minacciare di morte anche i presidenti di Bielorussia e Russia, Alexander Lukashenko e Vladimir Putin.

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L’email per i moderatori della compagnia americana che controlla Facebook e Instagram stabilisce che la deroga sui messaggi di odio è legata ai “soldati russi, a eccezione dei prigionieri di guerra, o russi quando è chiaro che il contesto è l’invasione russa dell’Ucraina”. Si legge inoltre quanto segue nella lettera. “Stiamo facendo questo perché abbiamo osservato che in questo contesto specifico ‘soldato russo’ sta venendo utilizzato come riferimento all’esercito russo“. Inoltre, “la politica sui messaggi di odio continua a vietare gli attacchi ai russi.

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La reazione di Putin

Vladimir Putin, chiaramente, non ci sta. Il leader del Cremlino ha chiesto al governo degli Usa di terminare le “attività estremiste” della compagnia americana, seppure non siano in una posizione nella quale è possibile avanzare tali richieste. “Chiediamo alle autorità di fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia”. Questo il tweet postato dal profilo dell’ambasciata russa negli Stati Uniti. Il tweet continua così: “Gli utenti di Facebook e Instagram non hanno dato ai proprietari di queste piattaforme il diritto di determinare i criteri della verità e di mettere le nazioni l’una contro l’altra.

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In una nota pubblicata dall’ambasciata, si legge quanto segue in merito alla vicenda. “La politica aggressiva e criminale di Meta, che porta all’incitamento all’odio e all’ostilità nei confronti dei russi, provoca la nostra indignazione”. Queste le parole usate nella nota, che termina nel seguente modo. “Le azioni della società sono l’ennesima prova della guerra dell’informazione senza regole dichiarata al nostro Paese. Le società dei media sono diventate soldati della macchina di propaganda dei circoli al potere in Occidente.

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