Tra Fiorentina e Juventus a decidere l’incontro è stato un difensore: Lorenzo Venuti: Quest’ultimo ha messo il pallone in rete, peccato che lo abbia fatto nella porta sbagliata ed ha consegnato, all’ultimo minuto, la vittoria agli ospiti
Tutti i fari erano puntati su Dusan Vlahovic. Non poteva essere altrimenti visto che, meno di due mesi fa, il classe 2000 ha deciso di lasciare la ‘Viola’ per trasferirsi in bianconero mandando su tutte le furie i tifosi gigliati che non gli perdoneranno mai questo suo “sgarro”. Lo si è capito poco prima del fischio di inizio.
Non solo dall’allenamento che precede al match visto che è stato bersagliato di fischi (ed anche offese) da parte dei supporters di casa, ma anche quando ha dato il via alle danze toccando per primo la sfera subendo il peggio possibile.
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Il protagonista della serata però, a sua discolpa, è stato proprio un suo ex compagno di squadra. Come ben potete notare dalla foto stiamo parlando di Lorenzo Venuti. Il difensore, a pochi secondi dalla fine dell’incontro, ha depositato con il petto il pallone in rete garantendo la vittoria agli ospiti che adesso potranno contare sul fattore campo nella gara di ritorno.
Arrabbiatissimo il difensore ex Benevento che davvero non riusciva a contenere la sua rabbia. I suoi compagni di squadra hanno provato a consolarlo, ma non c’è stato verso. Anche lo stesso Vlahovic gli è andato vicino per cercare di non farlo disperare, ma niente. In molti, però, hanno notato delle sue frasi ripetute più volte che non sono sfuggite alle telecamere di Mediaset.
Venuti, disperazione dopo l’autogol: “Ma perché?“
Un autorete può capitare a tutti. Non sarò il primo e sicuramente non sarà l’ultimo per i calciatori che ne faranno ancora. Ci teneva tantissimo a questa partita lui che la sente molto visto che è un toscano DOC (nativo di Montevarchi) e conosce benissimo della rivalità che c’è proprio contro la Juventus. La sua frase, immediatamente dopo l’autogol, ha fatto subito il giro del web.
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“Ma perché? Ma perché?” continuava a ripetere ripetutamente il classe ’95 che davvero non si capacita di aver consegnato la vittoria ai rivali in questo modo. Come riportato in precedenza, non c’è stato verso nel consolarlo: la delusione, le lacrime e la rabbia che lo conducono dritto negli spogliatoi.
