Ucraina: di fronte alla guerra, uno dei centri mondiali dell’utero in affitto

Mentre in Ucraina scoppiava la guerra, centinaia di avvocati erano al lavoro per difendere gli interessi delle cliniche di maternità surrogata presenti nel Paese, diventato suo malgrado uno dei centri più importanti dell’utero in affitto nel mondo.

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Un fermo immagine del video diffuso dalla Biotexcom

Negli anni l’Ucraina è diventata la capitale europea dell’utero in affitto, una vera e propria fabbrica di bambini a buon mercato, a beneficio di coppie che oggi sono finite sprovviste di “protezione legale”. Tanto che a poche ore dalla chiusura dello spazio aereo c’era chi suggeriva agli acquirenti di pensare all’eventualità di spedire gli embrioni fuori dal paese.

Ad oggi, nonostante la pratica della maternità surrogata sia severamente vietata in almeno otto paesi europei, tra cui l’Italia, in molti altri questa è tollerata a causa dell’attuale mancanza di leggi. Di conseguenza, chi punta a ricorrere a questa pratica basta che prende l’aereo e si invola oltre i confini del proprio Paese.

Il dramma del commercio della maternità surrogata

Insieme proprio alla Russia, l’Ucraina uno dei pochi paesi in cui la maternità surrogata commerciale è legale. Ciò la rende anche estremamente diffusa, e meno costosa che negli Stati Uniti, fino a qualche anno fa la meta preferita. Il mercato dell’utero in affitto in Ucraina ha preso piede una decina di anni fa, e negli ultimi cinque anni si è verificato un triste boom di richieste.

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Le stime parlano di un numero di nascite nel Paese tramite maternità surrogata tra i 2.500 e i 4.000 bambini, quasi tutti da genitori stranieri. Il che rivela un problema relativo alle pratiche burocratiche necessarie e portare il bambino fuori dal Paese. Tra le cliniche che offrono questo “servizio” c’è la potente Biotexcom, che in questi giorni sta ricevendo boom di disdette. Al punto da costringerle a diffondere un surreale video in cui prova a tranquillizzare i propri clienti.

Ci sono cliniche che si sono trasferite nella parte occidentale del paese, lontano dal confine con la Russia, altre che si sono fermate in un rifugio antiaereo nelle vicinanze di Kiev, tutto al fine di proteggere surrogate, neonati, genitori. La Biotexcom ha caricato il video in tutte le lingue su YouTube mostrando immagini a dir poco controverse, in cui i bambini sono allestiti uno in fila all’altro attirando critiche che facevano notare come tutto questo assomigliasse alla riproposizione di uno scaffale del supermercato.

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(Ansa)

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“Cari amici, la clinica Biotexcom è pronta a proteggere le madri surrogate, i nostri pazienti e i loro neonati anche in caso di aggressione da parte della Russia”, è la frase con cui inizia il filmato che mostra l’arrivo di pullmini Biotexcom al bunker antiatomico. Da questi scendono mamme con carrozzine, e le telecamere inquadrano bimbi addormentati o che poppano dai biberon. Mostrando che davanti al dramma della guerra non solo il mercato del gas, ma anche quello purtroppo esistente della vita umana, e della natalità, ha bisogno di rassicurazioni per gli acquirenti occidentali. 
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