Altro che sanzioni: mentre la Russia attacca, i suoi affari sul gas crescono

Altro che sanzioni. Sotto i missili e i carrarmati sul suolo ucraino, continuano a scorrere liberamente fiumi di denaro tra Russia e Occidente per il gas. Incredibilmente aumentati dall’inizio del conflitto. 

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(Ansa)

La notizia incredibile è che dall’inizio dell’invasione l’Italia e altri Paesi europei non solo hanno bloccato l’acquisto di gas russo ma al contrario lo hanno triplicato, e questo vale addirittura anche per gli Stati Uniti. L’unica ad andare in controtendenza è l’Inghilterra, che ha deciso di usare il pugno duro contro Putin.

I numeri del paradosso indicano vendite russe in aumento

Solo qualche giorno prima dello scoppio della guerra il nostro Paese ha aumentato notevolmente l’importazione di gas russo, come Europa e Usa, quest’ultima che importa dalla Russia l’8 per cento dei propri idrocarburi.

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L’allarme, sollevato dal quotidiano Libero che ha provato a fare due conti su quanto effettivamente l’Italia spende in gas a beneficio dell’economia russa, la dice lunga sulle reali intenzioni che l’Occidente ha di “sanzionare” il dittatore russo.

I grafici mostrano infatti che i flussi di gas dalla Russia diretti in Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Ungheria e altri Paesi, passanti per l’Ucraina fino al sito slovacco di Velké Kapusany, nell’ultima settimana sono aumentati di tre volte. Da 10 gigawatt/ora il 21 febbraio ai 36 gigawatt/ora del 27 febbraio. 

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(Ansa)

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L’obiettivo italiano è quello di aumentare istantaneamente lo stoccaggio del gas e di avere più riserve per il prossimo inverno, di fronte a un piano organico di salvataggio che per il nostro Paese è al momento assente. Il paradosso è però che da questo punto di vista la guerra finisce per rendere alla Russia anche economicamente. E cozza incredibilmente con i messaggi dei leader politici al governo che affermano di volere affamare o “mettere in ginocchio” la Russia con le sanzioni.

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