Mahmood e Blanco, accuse gravissime per i due: “A Sanremo? Un furto!”

La vittoria di Mahmood e Blanco al Festival di Sanremo non è piaciuta a tutti e c’è chi non ha risparmiato critiche e commenti al veleno

Continua il successo del brano “Brividi”, che ha portato alla vittoria al Festival di Sanremo 2022 il duo Mahmood e Blanco. Il bravo, vincitore della 72esima edizione del Festival di Sanremo, è disco di platino, etichetta che certifica i 100mila streaming, download e vendite per i singoli.

Ma non è tutto: Del resto, già a poche ore dal via libera sulle piattaforme digitali, dopo 24 ore appena dalla presentazione sul palco dell’Ariston, il brano è risultato quinto nella classifica Top 50 di Spotify globale. Nella classifica italiana, invece, il brano è risultato già primo, in testa a tutti gli altri. Boom di visualizzazioni anche per il videoclip della canzone, girato in Olanda, e subito molto condiviso sui social. Il brano è stato scritto da A. Mahmoud – R. Fabbriconi – M. Zocca e vede un duetto tutto al maschile. Ora, il brano è già platino.  

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Ad anticipare la notizia sul suo profilo Instagram è stato Mahmood, che ha condiviso un post e due foto di lui e il compagno d’avventura Blanco, con un passamontagna di diamanti, gli stessi delle biciclette del video. La nuova classifica settimanale, però, non è ancora comparsa sul sito della Federazione industria musicale italiana (Fimi). Ad oggi, il brano è ancora al numero 1 su Spotify, con oltre 27 milioni di stream. Si aggiungono i 30 milioni di visualizzazioni tra il videoclip ufficiale e il videoclip della performance della prima serata del Festival di Sanremo. La loro vittoria, insomma, è stata schiacciante e il successo si conferma in questi giorni.

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Le accuse 

La vittoria di Mahmood e Blanco, però, non è piaciuta a tutti e c’è chi non ha risparmiato critiche e commenti al veleno. “Dopo aver rubato la vittoria a Ultimo, sulla spinta dell’ideologia immigrazionista allora da contrapporre a Salvini, stavolta Mahmood opera il furto ai danni di due giganti (Elisa e Morandi) che han la sfortuna di essere etero quando dominano gli Lgbt. Non esistono poteri buoni”, ha commentato Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia. Già con il brano Soldi, che aveva portato Mahmood alla vittoria, Adinolfi si era mostrato contrariato additando la vittoria a inclinazioni omosessuali.

Il leader e fondatore del Popolo della Famiglia aveva inoltre accusato i cantanti in gara di fare uso di sostanze stupefacenti. “Mi pare evidente che qualche tipo di sostanza stupefacente possa circolare dietro le quinte: basta vedere alcune esibizioni…”, ha insinuato Adinolfi ai microfoni di Radio Roma, intervenendo sulla polemica rilanciata nei giorni scorsi dal deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone, commissario di Vigilanza Rai in quota Fratelli d’Italia, che aveva presentato un’interrogazione alla Commissione, proponendo di introdurre l’obbligo di esame tossicologico per gli artisti e per i conduttori di Sanremo.

Le prime accuse erano arrivate già dopo la prima puntata del Festival, quando Adinolfi – seguito da Simone Pillon – aveva definito la gara canora assurda, accusando i protagonisti di essere “omosessuali, fluidi , mezzi nudi”. Insomma, un teatro degli orrori: “Una volta Sanremo era lo specchio del Paese. Ora pare un manicomio dove sono tutti omosessuali o “fluidi” e vanno in giro mezzi nudi e coi capelli pitturati manco fossimo tribù cheyenne. Poi in mezzo al caosisterico spunta un Massimo Ranieri e ti ricordi di chi siamo”, ha scritto su twitter.

Ospite del morning show “Diverso”, Adinolfi ha rincarato la dose, accusando i cantanti in gara di far uso di sostanze: “Penso ci sia una qualche diffusione di sostanze, sembra esserci secondo me in qualche performance un evidente intervento delle sostanze. Purtroppo mi dispiace perché sono ragazzi giovani, giovanissimi, ma l’evidenza è sotto gli occhi di tutti: c’è sicuramente una diffusione della droga”. Accuse anche per Drusilla Foer, il cui monologo avrebbe meritato un orario migliore. Insomma, una parola per tutti e qualcuna decisamente di troppo!

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