Long Covid, sintomi e durata: uno studio svela chi rischia di più

Un nuovo studio ribalta le prime teorie sul Long Covid: ecco i fattori che determinano rischi e durata.

Non è solo il Covid a tenere in allarme la scienza e gli esperti mondiali. Gli effetti del virus, in molti pazienti, hanno lasciato uno strascico lungo, anche pericoloso per gli effetti che produce.

Long covid
Long Covid, come difendersi e prevenire (Getty Images)

Stanchezza, spossatezza, mal di testa e difficoltà nel mantenere la concentrazione. Lo hanno chiamato “Long Covid”, sottolineando la durata di un malessere continuo, che permane anche dopo mesi dalla guarigione. Ciò che ha spinto la scienza ad elaborare sistemi di ricerca è soprattutto la differenza netta fra pazienti che avvertono sintomi difficili da curare e da analizzare rispetto ad altri in cui lo strascico legato al contagio sparisce subito, e spesso neanche si presenza.

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Ecco quindi che una equipe di ricercatori dell’ospedale universitario di Zurigo ha approfondito le analisi su alcuni campioni di sangue, fornendo una dettagliata serie di risultati pubblicati su Nature Communication.

Long Covid: i risultati della ricerca e i soggetti più a rischio

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Covid, le ricerche si concentrano sugli effetti a lungo termine (Getty Images)

I ricercatori hanno condotto una dettagliata analisi sui campioni di sangue in arrivo da 175 persone risultate positive e di 40 volontari in buone condizioni di salute. Sono stati tutti seguiti fino ad un anno dopo l’infezione, e i campioni di sangue hanno fornito differenze che potrebbero dare una lettura definitiva sul Long Covid.

In sostanza i soggetti più colpiti hanno bassi livelli di anticorpi IgM e IgG3. I risultati sono stati quindi incrociati con l’età dei pazienti e con l’eventuale concomitanza di problemi legati all’asma. In questo quadro è emerso che il rischio per loro è molto più alto. Una sorta di mix fra asma, età e anticorpi bassi aumenta sensibilmente il rischio di un recupero più lungo dopo l’infezione, e pericoli maggiori.

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Lo studio permette però di valutare il quadro clinico dei pazienti durante il contagio, proprio per prevenire poi gli effetti del Long Covid. “Dobbiamo ampliare questa ricerca – ha dichiarato la professoressa Claire Steves del King’s College di Londra – e su queste basi capire non solo come gestirlo, ma soprattutto come prevenire il Long Covid”. 

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