Neanche il tempo di metabolizzare l’esclusione dagli Australian Open (dopo tutta la telenovela che lo ha accompagnato) che per Novak Djokovic sorgono nuovi problemi. Il numero uno al mondo è stato costretto a dare forfait nel primo torneo del Grande Slam (che aveva vinto lo scorso anno) dopo dieci giorni di polemiche, prese di posizione e dichiarazioni che hanno fatto il giro del mondo. Ma il torneo australiano rischia di non essere l’unico a cui il serbo potrebbe rinunciare.
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Allo stato attuale, Djokovic potrebbe perdere anche la partecipazione ai prossimi Roland Garros. Il ministro francese per lo Sport, Roxana Maracineanu, ha fatto sapere che in Francia il pass vaccinale, adottato domenica sera, sarà applicabile anche agli atleti professionisti, senza eccezioni. “Non appena la legge sarà promulgata, diventerà obbligatorio per l’ingresso negli edifici pubblici già soggetti al pass sanitario, per tutti gli spettatori, praticanti, professionisti francesi o stranieri. Lavoreremo insieme per preservare le competizioni e per essere gli ambasciatori di queste misure a livello internazionale”,ha sottolineato il ministro in un post su Twitter. Il torneo francese è in programma dal 16 maggio al 5 giugno, ma il Governo transalpino ha adottato il Green Pass rafforzato in ‘stile’ italiano, che prevede che qualsiasi atleta (anche professionista) che sbarca sul territorio per un evento (il Roland Garros, ma anche il Sei Nazioni di rugby o la Champions League), deve essere vaccinato per poter entrare in un impianto.
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Una precisazione, secondo la stampa francese, fatta apposta per confermare la volontà di seguire quanto fatto dall’Australia, in situazioni simili. Nessuna deroga. Nessuno sconto agli atleti di tutte le competizioni. Dal calcio al rugby passando per tennis e basket: chi vuole giocare o allenarsi in Francia, dovrà essere vaccinato. Nel frattempo Novak Djokovic è tornato in Serbia. Il suo aereo, via Dubai, è atterrato a Belgrado.
