Sgarbi difende Djokovic e distrugge l’Australia: “Paese piccolo piccolo”

Sul proprio profilo Facebook il commento del caos che ha riguardato la partecipazione del tennista serbo agli Australian Open: “Lui è un campione, l’Australia governata da piccoli burocrati”. Ed è boom di commenti sui suoi social.

Tutti (o quasi) contro Novak Djokovic. E poi c’è Vittorio Sgarbi che senza mezze misure si schiera totalmente dalla parte del serbo, escluso in via definitiva dagli Australian Open dopo le settimane di tensione riguardanti il suo visto. Il numero uno al mondo è stato accusato di non aver rispettato le normative previste per entrare nel Paese.

Sgarbi Djokovic
Vittorio Sgarbi si è schierato totalmente dalla parte di Novak Djokovic, escluso dagli Australian Open: “Lui un grande campione, l’Australia un paese piccolo piccolo…” (Instagram-Getty Images)

Sgarbi ha utilizzato Facebook per commentare la vicenda, nessun giro di parole come al suo solito: “Novak Djokovic è un grande campione. E l’Australia un paese piccolo piccolo governato da piccoli burocrati”, il messaggio postato sul proprio profilo social. Subito un mare di commenti e critiche, tra chi è d’accordo e chi invece polemizza sull’opinione espressa nella giornata di oggi, in controtendenza rispetto al pensiero generale, molto duro nei confronti del tennista.

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Novak Djokovic
Il Governo australiano ha definitivamente preso una decisione riguardo la partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open: annullato il suo visto d’entrata (Getty Images)

Djokovic, no-vax convinto, si è così espresso dopo la decisione definitiva riguardante il suo caso: “Sono deluso dalla sentenza della Corte che ha respinto la mia richiesta di riesame giudiziario della decisione del Ministro di annullare il mio visto, il che significa che non posso rimanere in Australia e partecipare agli Australian Open”. Il padre Srdjan ci è andato giù più duro: “50 proiettili nel suo petto…”. Sgarbi con il post su Facebook ha espresso il suo parere sulla questione diventata un caso internazionale tra l’Australia e la Serbia. Politico, non solo sportivo. Il Governo australiano ha bloccato il tennista e annullato il suo visto d’entrata dopo giorni di tensione, ricorsi e indecisione.

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