ESCLUSIVA – Paoloni (Sap): “Mascherine rosa? Il problema non è il colore”

In esclusiva per notizie.com, Stefano Paoloni (Sap) ha commentato la vicenda delle mascherine rosa per le Forze dell’Ordine.

Polizia ©Getty Images
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Mascherine rosa per la Polizia e il sindacato non ci sta. Stefano Paoloni, segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, ha scritto una lettera al Capo della Polizia, Lamberto Giannini. L’oggetto della lettera è, appunto, l’impossibilità di usare mascherine rosa per i poliziotti, in quanto “non è decoroso” per il ruolo della divisa. Ai microfoni di notizie.com, Paoloni ha espresso il suo punto di vista sulla vicenda.

Riguardo la tanto discussa vicenda delle mascherine rosa, cosa è effettivamente accaduto?

Questa settimana, in diverse città d’Italia, sono state consegnate delle forniture di Ffp2 rosa. Poi abbiamo saputo che queste sono state assegnate direttamente dalla struttura commissariale per la gestione dell’emergenza Covid.

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Come mai le mascherine rosa per le Forze dell’Ordine rappresentano, secondo lei, un problema?

Non è il rosa il problema. Lo è qualsiasi colore che non sia consono e conforme con l’uniforme. Sarebbe stato così anche se fossero state verdi, gialle, arancioni, a pois o multicolore. È indispensabile che chi utilizza una divisa utilizzi anche degli accessori consoni e conformi. Da chi svolge una funzione pubblica e, soprattutto, lo fa in divisa, ci si aspetta autorevolezza ed efficienza. È chiaro che questo ci è sembrato uno strumento che potesse far venir meno questa percezione verso l’agente. È chiaro che chi subisce un controllo da una persona disordinata, con capi che non sono coincidenti tra una persona e l’altra, che vengono portati male, dà una percezione di minore efficienza rispetto al servizio che sta svolgendo. Abbiamo ritenuto che anche questo accessorio dovesse essere coerente e conforme con la nostra divisa. Nulla di più. Per questo motivo, lo abbiamo segnalato.

Polizia ©Getty Images
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Lei ha dichiarato che le mascherine rosa danno “una parvenza di minore autorevolezza”. Non crede, invece, che potrebbero rendere le Forze dell’Ordine più amichevoli, incentivando il cittadino a non vedere le autorità come una minaccia ma portandolo ad instaurare un rapporto di maggiore fiducia?

Questo non lo potremmo dire per qualsiasi tipo di colore. Invece, io ero preoccupato, come molti colleghi, che potesse provocare ilarità nelle persone, al pari se si fosse presentato un collega con una mascherina a pois o con dei disegni strani. Perché non esistono sull’intero pianeta corpi appartenenti alle Forze dell’Ordine con divise rosa, gialle, o colori particolari? Normalmente si utilizza il grigio, l’azzurro, il verde, il nero, il bianco. Perché comunque trasmettono un’immagine nella percezione collettiva e comune. Non è una questione di pregiudizio ma di rispetto al sentire che viene offerto ai cittadini. Questa nostra segnalazione – che di fatto non è una gran notizia – ha suscitato una grandissima attenzione da parte dei media. Questo significa che, probabilmente, abbiamo interpretato un sentire comune.

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In che modo pensa che si dovrebbe risolvere la situazione delle mascherine per le Forze dell’Ordine?

Ne esistono di tanti tipi, di colori consoni. Queste possono essere usate tranquillamente per altre funzioni.

Non crede che la vicenda sia diventata di portata eccessiva rispetto all’effettiva misura del problema? Alla fine, non si tratta semplicemente di un colore?

Ha avuto una risonanza mediatica, anche da parte nostra, inaspettata. Non ce lo saremmo assolutamente aspettati. Questo, però, è il sistema di comunicazione e dei media che esiste oggi nel nostro Paese. La nostra era una segnalazione di opportunità, però avendo preso questa importante visibilità e risonanza, probabilmente la cosa non è così banale come invece avevamo anche noi pensato che fosse, inizialmente.

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