Letta attacca Berlusconi: “E’ divisivo, non può essere il Presidente”

Il leader del Partito Democratico critica la scelta del leader di Forza Italia e le parole di Tajani che minaccia di uscire dal Governo in caso di candidatura al Colle

Letta
Enrico Letta contro Berlusconi: è divisivo – GettyImages –

La battaglia per il prossimo Presidente della Repubblica entra nel vivo. Tra pochi giorni scatteranno le votazioni per scegliere il sostituto di Mattarella alla guida del Paese. Le discussioni politiche non mancano e sono già divampate le polemiche. Ad accenderle c’è il segretario del Partito Democratico Enrico Letta, che critica ampiamente la scelta del centro destra di appoggiare la candidatura di Silvio Berlusconi, considerandolo un nome divisivo.

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Forza Italia, attraverso Tajani e Berlusconi, ha ribadito che, in caso di addio di Draghi a Palazzo Chigi, si sentirà in dovere di far cadere il Governo. Una scelta che molti leggono come monito nei confronti di un possibile concorrente alla corsa dell’ex presidente del Milan al Quirinale. Letta è molto critico verso i vertici di Forza Italia. “Berlusconi è un capo partito, è divisivo lui come sono divisivo io, come lo è Salvini, Conte. Ogni capo di un partito è divisivo per definizione. Credo che il presidente della Repubblicacome è sempre stato – debba essere una figura istituzionale, non un capo partito”. Così il segretario del Pd Enrico Letta in un’intervista a La Stampa.

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Sulla possibilità che Forza Italia possa uscire dal governo senza Mario Draghi premier, Letta ribadisce.”Penso che Berlusconi smentirà quelle parole, sono frasi riportate. Se fossero state effettivamente dette sarebbero molto gravi – dice Letta – Questo non è il momento del muro contro muro, chi scatena il muro contro muro si assume una grandissima responsabilità nei confronti degli italiani”. Nel delineare il profilo del candidato ideale per il Colle, Letta sottolinea checi possano essere delle personalità, discuteremo nei prossimi giorni. In questo momento dico: né destra, né sinistra” e punta il dito sui tempi dell’elezione. Si vota una volta al giorno, dire ‘aspettiamo la quarta votazione dà l’idea che non c’è consapevolezza del fatto che non ci sarà la pazienza degli italiani nell’aspettare un Parlamento che non si mette d’accordo. Io penso che sia importante da subito trovare un’intesa”.

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