“Daniele non voleva andare, ma il padre aveva il permesso”

Il nonno del bimbo di sette anni ucciso dal padre a Varese: “Abbiamo sbagliato, ma per il giudice Daniele poteva vedere il padre”

Davide Paitoni, con il figlio Daniele – Ansa Foto –

“Il bambino non voleva andare dal padre, siamo stati noi a portarlo. Abbiamo sbagliato, ma lui aveva il permesso del giudice”. Il nonno del piccolo Daniele, 7 anni, ucciso dal padre Davide, parla ai microfoni del Corriere della Sera: “Sto sentendo le notizie dalla televisione e non so cos’altro aggiungere”. La famiglia del piccolo Daniele è distrutta. Davide Paitoni, il quarantenne accusato di avere ucciso il figlio di 7 anni a Morazzone, in provincia di Varese, e avere accoltellato (ferendola gravemente) la moglie, era stato autorizzato dal gip a vedere il figlio. L’uomo era agli arresti domiciliari per l’aggressione a un collega di lavoro, vicenda sulla quale le indagini sono ancora aperte, ma le contestazioni a suo carico non erano tali da impedire i contatti con la donna e il bimbo.

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Una scelta, da parte delle autorità, che ha fatto discutere. La “violenza domestica non va mai sottovalutata”, “la bigenitorialità deve sempre essere sospesa in presenza di denunciate situazioni di violenza” e “conseguentemente tutte le informazioni devono circolare”. E’ l’opinione di Fabio Roia, presidente vicario del Tribunale di Milano e della Sezione autonoma misure di prevenzione, magistrato da anni impegnato nel contrasto alle violenze sulle donne, dopo la vicenda di Davide Paitoni, che ha ucciso il figlio di 7 anni a Morazzone (Varese). E ciò, precisa, “a prescindere dal caso concreto e basando la riflessione” sulla sua “esperienza maturata anche nella Commissione sul Femminicidio”.

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Sulla stessa linea anche Simonetta Matone, per 17 anni pm per il tribunale dei minori. “Occorre capire quali elementi aveva il magistrato per valutare di affidare il bambino al padre per Capodanno. Non tanto per gli arresti domiciliari in sé, ma per i motivi per i quali era ai domiciliari, fatti violenti”. Davide Paitoni, al quale era affidato per trascorrere il Capodanno. L’uomo, 40 anni, era agli arresti domiciliari per aver aggredito, nel mese di novembre, un collega di lavoro, colpendolo con un coltello

 

 

 

 

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