Bimbo ucciso a Varese, Veltri (D.I.Re): “Si ripete lo stesso copione”

La presidente di D.I.Re Antonella Veltri ha commentato la vicenda del bimbo ucciso a Varese: “La misura è davvero colma”.

Antonella Veltri
Il commento di Antonella Veltri sull’omicidio di Varese

La presidente di D.I.Re in una nota ha commentato la vicenda del bimbo ucciso a Varese: “Tanta rabbia per vedere ripetersi lo stesso copione, lo stesso pregiudizio: un uomo anche se violento con la moglie e con i colleghi è sempre e comunque un padre e ha diritto a esercitare questo suo ruolo senza che venga fatta una valutazione del rischio, senza assirucarsi che non abbia armi […]. Può uscire tranquillamente di casa, anche se è ai domiciliari e tentare di uccidere la moglie […]”.

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La misura è colma […] – ha aggiunto Antonella Veltri – sappiamo bene quanto i bambini siano a rischio quando una donna decide di interrompere la violenza separandosi e denunciando il maltrattante. Sappiamo che colpire i figli è un modo per vendicarsi, ma in Italia non si fa nulla per evitare che accada questo“.

Veltri: “La violenza maschile contro le donne deve diventare una priorità politica e istituzionale”

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Antonella Veltri chiede al Governo un intervento per mettere fine a queste tragedie (screenshot video YouTube)

La presidente di D.I.Re ha sottolineato come “deve essere sempre fatta una valutazione del rischio e questa deve assolutamente essere più rigorosa che mai in presenza di minori […]. I centri antiviolenza vanno coinvolti ed individuati sulla base delle disposizioni previste dalla convenzione di Istanbul […]“.

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Ma la cosa più importante – ha ribadito Antonella Veltri – è che la violenza maschile contro le donne deve diventare una priorità politica e istituzionale. Ci vogliono risorse adeguate, contingenti di forze dell’ordine adeguati per assicurare il rispetto delle misure di protezione […], formazione di tuti coloro che intervengono costante e fatta coinvolgono le esperte dei centri antiviolenza […]. E basta anche con le foto di un bambino sbattute in prima pagina. E’ vietato e il fatto che sia morto non deve assolutamente un lasciapassare per ledere di nuovo la sua dignità“.

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