Virginia Raggi, che provocazione a Gualtieri: “Dove sono ora i cinghiali?”

Virginia Raggi è tornata a parlare a RadioRadio: stilettate a Gualtieri, idee future e un bilancio del suo lavoro. Non mancano i momenti simpatici in diretta ma anche le frecciate pesanti. “Si pensa alla poltrona, mi sono sentita spesso sola”. E sulle Olimpiadi…

Virginia Raggi ex sindaco Roma
Virginia Raggi (Getty Images)

La sconfitta non ha fermato il lavoro di Virginia Raggi. Lo ha ammesso l’ex prima cittadina di Roma, tornando a parlare in una intervista a RadioRadio. Prima però ha avuto bisogno di un momento di pausa. Uno stop per ripartire, ritrovare le forze dopo una campagna elettorale estenuante, che ha premiato poi Gualtieri. E proprio al sindaco è arrivata la stilettata della Raggi, che fra progetti futuri e un bilancio della sua esperienza alla guida della capitale, non ha perso di vista i colpi bassi incassati.

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“Ho ricevuto un tapiro da Striscia la notizia – ha ammesso – ed era in riferimento ai cinghiali a spasso per Roma. Dopo l’elezione di Gualtieri sono totalmente spariti dalla comunicazione”. Un modo per ribadire che non tutte le carte sono state giocate in maniera pulita. Poi un bilancio della sua amministrazione in riferimento alle critiche incassate, e un messaggio chiaro in vista del futuro. “Continuo con l’opposizione, aiuto le persone che hanno bisogno, e ho chiari diversi concetti su quella che è la politica”. Virginia Raggi li espone, e non perde l’occasione per colpire una parte degli esponenti politici italiani.

Virginia Raggi: “Politica? Serve svolta, si pensa troppo alla poltrona. Io lasciata da sola”

Virginia Raggi ex sindaco Roma
Virginia Raggi (Getty Images)

A RadioRadio Virginia Raggi ha tracciato un bilancio della sua esperienza, e intervistata sul tema della politica e dei limiti di alcuni esponenti in Italia, ha lanciato un messaggio molto diretto. “Credo serva un rapido cambiamento – ha dichiarato – perché non tutti fanno quello di cui realmente la gente ha bisogno. Si pensa alla poltrona, non alle esigenze del popolo. Che sono molte”. Non tutta la politica però ha un volto sporco. “Ci sono persone pulite, altre molto sleali. Se sei pulito tendi a vedere il buono, se sei in malafede vedi sempre inganno. Sarebbe bello che tutti si mettessero gli occhiali giusti per vedere le cose. Più sono chiare meglio si possono dare risposte”.

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Niente nomi, ma affondi diretti. “Ci sono persone che sono scomparse al termine del mio mandato da sindaco. Avrei voluto che alcuni sparissero anche prima perché hanno ostacolato anche cose buone”. E alla domanda su alcune difficoltà è chiara. “Se tutti dicono che sono rimasta sola un motivo c’è. Io sono caparbia, anche testona – ammette – ma avere gente intorno non vuol dire essere in tanti. Non c’è bisogno di yes man, e le frizioni ci stanno. Bisogna però avere il coraggio di essere sé stessi, e forse è questo il motivo di alcuni problemi. Per molti non muoversi dalle cose che intendi fare è scomodo”.

Virginia Raggi e gli aneddoti sulla sua esperienza: “Il comune non ha le chiavi delle scuole”. E sul Movimento…

Virginia Raggi ha raccontato aneddoti che rendono l’idea delle difficoltà nella gestione della capitale. Ne racconto uno su tutti, ed è in riferimento ai riscaldamenti nulle scuole. Servivano le chiavi per mandare i tecnici e rendere caldi gli ambienti. Il comune non aveva però in mano le chiavi degli istituti. E c’erano i soliti rimbalzi di responsabilità, che non fanno altro che far perdere tempo e creare difficoltà. Siamo rimasti colpiti però da questo”.

Sui progetti futuri invece è chiara. Incalzata a RadioRadio sulle anime che dirigono e alimentano il dibattito nel Movimento 5 stelle è chiara. “Mi chiedete di Conte, Di Maio, Di Battista. Ci sono idee, c’è un cambiamento. Bisogna far convergere tutto per dare risposte si lavora in questa direzione. A chi mi chiede il perché del silenzio ribadisco che è il modo migliore per lavorare e dare risposte”. Infine un simpatico siparietto. La Raggi canta in radio e parla della famiglia. “Li ho ritrovati. Ci vedevamo la mattina a colazione e ci dicevamo, ciao a domani. Mio figlio ha 11 anni – ammette sorridendo – e ora che è adolescente e vorrebbe più tempo io riesco a farlo studiare. Vorrebbe più aria. Il mio compagno si è invece sobbarcato tutto. É stato bravo, come i nonni, che sono al spina dorsale di questo paese”. 

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Capitolo Olimpiadi: “Rifarei quello che ho fatto. Pesano molto sul bilancio di una città, perché non tutto è gestito dal comitato. Chi avrebbe firmato una cambiale in bianco che poi avrebbe avuto un peso sui cittadini?”. Tante settimane di silenzio riempite in una lunga intervista. Che ha colmato qualche vuoto. Non senza polemiche e potenziali risposte che potrebbero presto arrivare.

 

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