Cobolli Gigli ‘Piccona’ la Juve: “Che errore CR7, dirigenti non professionali”

L’ex presidente e azionista della società bianconera sbotta ed esce allo scoperto su Agnelli, Nedved e anche la famiglia Elkan

Picconatore Cobolli Gigli
L’ex presidente e azionista della Juve Cobolli Gigli (screnshot notizie.com)

Senza filtri e senza problemi di andare contro tutto e tutti. Momento non felice per la Juventus in campionato ma anche per quel che riguarda il bilancio, ma l’ex presidente e attuale azionista della società bianconera Cobolli Gigli non fa sconti e attacca tutto e tutti. Dall’acquisti di Ronaldo, all’avvento di Andrea Agnelli, che proprio lui ha rilevato alla Juventus, a Nedved, alla gestione tecnica fino ai rapporti con la famiglia Elkan.

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“Da ex dirigente e attuale azionista non posso non essere preoccupato per quello che sta succedendo – ha sbottato Cobolli all’emittente Radio Radio -, dico solo che due anni fa da azionista ho partecipato a un aumento di 300 milioni e questa estate da 400 milioni e non vedo particolari prospettive. Conosco un po’ la gestione delle società quotate in Borsa e una delle prime cosa dare fare sarebbe ridurre l’indebitamento, ma si fa altro. La causa principale, fu l’errore più grande di prendere Ronaldo, ci costava 80, dico 80 milioni l’anno. Un investimento sbagliato: ogni gol ci costava 3 milioni“. Non ha peli sulla lingua, l’ex dirigente.

“Nedved gran giocatore ma dirigente non capace. Finirò nell’inferno degli Elkan!

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Un fiume in piena l’ex presidente della Juve: “Con l’arrivo di Ronaldo, è andato via uno bravo e professionale come Marotta che è andato a fare le fortune dell’Inter che anche loro hanno debiti, ma mica li ha fatti lui, li sta gestendo alla grande. Un peccato averlo perso. Altro errore è stato prendere Sarri, affidarsi a un gioco che non andava bene, se devi cambiare fallo con Guardiola o Klopp“.

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E’ deluso e amareggiato Cobolli, non sono mancati scontri anche durante alcune assemblee di azionisti. “Quando gestivano noi – prosegue Cobolli a Radio-Radio -, stavano molto attenti ai conti economici e al denaro speso. Gestione attenta e oculata. L’ho lasciata in testa alla classifica, dopodiché arrivò Agnelli che ha fatto un grande lavoro, si è circondato di persone mature, poi è subentrata la presunzione con alcuni dirigenti che non sono professionali secondo me. Un gruppo decisionale che non aveva la maturità necessaria. Nedved? Gran giocatore, ma fa il dirigente come se fosse ancora in campo”. L’ultima è sulla famiglia Elkan: “Ho sempre avuto gran difficoltà a comunicare con lui, non so se la famiglia sia molto contenta di questa situazione. Con tutto quello che ho detto finirò all’inferno degli Elkan”

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