Cassazione, arriva la sorprendente sentenza sulla pausa caffè: le ultime

Cassazione, arriva la sentenza per quanto riguarda la pausa caffè dei lavoratori: tutto quello che serve sapere

Cassazione, arriva la sentenza sulla pausa caffè
Cassazione, arriva la sentenza sulla pausa caffè (screenshot video YouTube)

La Cassazione è stata molto chiara per quanto riguarda i lavoratori che si assentano dal lavoro per prendersi un po’ d’aria fresca, andare alla macchinetta. Insomma: pausa caffè. Ebbene non ci sarà alcun tipo di invalidità e nemmeno un indennizzo per tutti quei lavoratori che durante quel momento dovessero subire un infortunio. Questa la decisione dei giudici supremi dopo aver accolto un ricorso che era stato presentato dall’Inail nei confronti di una impiegata di Firenze che, nel momento in cui aveva abbandonato il suo posto di lavoro per andare al bar, era caduta rompendosi il polso. La Cassazione ha voluto chiarire che andare al bar è una libera scelta e non un obbligo.

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Quindi, in poche parole, niente da fare per chi si assenta momentaneamente dal posto di lavoro per andare al bar. Non riceverà alcun tipo di rimborso visto che (sempre per quanto riguarda l’esempio dell’impiegata) “di sua spontanea volontà ha abbandonato il luogo in cui presta servizio per andare in un altro ove non c’è una necessità primaria“. Nulla da fare per la dipendente in questione, Rosanna B. Nel frattempo, però, i social si dividono in merito a questa decisione da parte della Cassazione: c’è chi è favorevole e chi assolutamente è contrario.

Cassazione, infortunio da pausa caffè non verrà risarcito

Oltre il danno anche la beffa per Rosanna. Il motivo? Andiamo con ordine. Il fatto si verificò nel luglio del 2010. A undici anni di distanza, dopo che ha vinto in primo e secondo grado davanti al Tribunale e Corte di Appello di Firenze e ottenuto dall’Inail l’indennità assoluta, ora è costretta a pagare spese legali e di giustizia.

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A quanto ammonta tutto ciò? Si parla più di 5000 euro (per la precisione 5300). Quindi, da oggi in poi, il permesso del vostro capo per assentarvi momentaneamente dal luogo di lavoro non è più considerato un motivo di servizio ma una chiara scelta personale.

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