A partire da settembre 2025, nelle scuole italiane arriveranno più di 54mila insegnanti di ruolo. Il maxi piano del ministro Giuseppe Valditara: come avverranno le assunzioni.
Un intervento che il capo del Dicastero dell’Istruzione ha definito “storico“, anche perché prevede oltre 13mila nuovi docenti a tempo indeterminato di religione cattolica, le cui assunzioni erano ferme da vent’anni. Ma per i sindacati questo piano non risolve il problema del precariato nelle scuole.
Dall’ottica di Valditara, questo intervento risponde al problema della carenza dei docenti nel mondo dell’istruzione italiana, garantendo agli studenti una continuità educativa, perché non cambieranno più prof ogni anno. E anche stabilità lavorativa per il personale scolastico.
L’intervento è contenuto in un decreto ad hoc firmato dal numero uno dell’Istruzione italiana, prevede 48.504 immissioni di ruolo su posti comuni e di sostegno e 6.022 nuovi docenti di religione cattolica. Per un totale di 54.526 prof di ruolo per l’anno scolastico 2025/2025.
Saranno 13.860 i posti riservati al sostegno, con un’attenzione particolare rivolta agli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali. Ma come già detto, la vera novità riguarda la religione cattolica, i cui bandi di assunzione erano fermi da vent’anni. Nel loro caso Valditara ha parlato della “più importante immissione in ruolo”.
Come avverranno le assunzioni dei docenti
Le assunzioni interesseranno le scuole di ogni ordine e grado e avverranno tramite le graduatorie ad esaurimento provinciali, i vincitori dei concorsi del 2016, 2018 e 2020 e dei bandi Pnrr 1 e 2, promossi tra il 2023 e il 2024. Le assegnazioni saranno pubblicate prima dell’inizio dell’anno scolastico dagli Uffici Scolastici Regionali, sulla base dei posti disponibili per ogni classe di concorso.
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Dall’ottica dei sindacati però, il maxi piano assunzioni di Valditara nelle scuole non risolverà il problema della precarietà degli insegnanti. I precari in Italia saranno ancora oltre 250mila. “Sono poco più di 48mila immissioni in ruolo, a fronte di oltre 90mila posti liberi in organico di diritto tra docenti, educatori e Ata”, ha denunciato la Flc Cgil. “A questo si aggiungono i circa 160mila posti autorizzati in organico di fatto, che continueranno ad essere coperti da precari, e i contratti di supplenza che il prossimo anno, così come per il precedente, saranno oltre 250mila”.
Per Flc Cgil, il Ministero ha poi dimenticato le assunzioni “di educatori e personale Ata, che rappresentano oltre un terzo degli operatori scolastici” e sulle quali c’è “un silenzio eloquente.
Uil: “Precariato raddoppiato dal 2015 ad oggi”
Dello stesso avviso è Uil Scuola, per il quale il maxi piano Valditara rappresenta “certamente un segnale positivo, ma non bastano ad affrontare in modo strutturale la questione precariato”. Per il sindacato, il fenomeno è più che raddoppiato da 2015 ad oggi: da 126.679 a quasi 286mila contratti a termine. “È evidente che non ci troviamo di fronte a una fase transitoria, ma a un sistema che ha fatto del precariato una regola”.
Cisl: cambiare le modalità di assunzione
Le 48.504 assunzioni dei posti comuni e di sostegno, per la Cisl “non assicurano come avremmo voluto, la copertura totale del 100% dei posti disponibili”. E ancora: “Difficile accettare la logica di un ennesimo concorso, quando si prevede la costituzione, dal 2025, degli elenchi regionali degli idonei, come stabilito solo un mese fa dal decreto-legge scuola”.
Questa metodologia è per imposta dalle regole del Piano nazionale di ripresa e resilienza. “Noi ci auguriamo che si possa quanto prima chiudere la stagione assurda dei concorsi a raffica, per passare a un reclutamento a due canali, che rivendichiamo già dal 2015″.