Terzo mandato, la commissione Affari Costituzionali del Senato boccia l’emendamento della Lega. De Luca chiede il rinvio delle elezioni, ma Giani dice no.
La Lega ha ufficialmente finito le possibilità di tentare di introdurre il terzo mandato per i presidenti di Regione. La commissione Affari Costituzionali del Senato ha respinto l’emendamento del Carroccio sull’adeguamento del numero dei consiglieri e degli assessori regionali.
L’emendamento, presentato per la quinta volta, ha ricevuto 15 no, 5 sì (tre della Lega, uno di Italia Viva e uno rappresentante delle autonomie) e 2 astenuti (Alberto Balboni, presidente di commissione e Domenico Matera, entrambi di Fratelli d’Italia).
Il dibattito che negli ultimi mesi ha spaccato la maggioranza può dirsi definitivamente chiuso, e ora il Veneto dovrà pensare a un altro candidato dopo Luca Zaia. E lo stesso dovranno fare la Campania e la Puglia, governate rispettivamente da Vincenzo De Luca e Michele Emiliano, entrambi del Pd. Non c’è più tempo per ripresentare l’emendamento, visto che le elezioni sono previste per ottobre.
Terzo mandato, Calderoli accusa: “Forza Italia ha eretto un muro”
“C’era stata un’ipotesi di un potenziale accordo che non si è trovato”, ha spiegato il ministro per gli Affari regionali e le autonomie in quota Lega Roberto Calderoli. “Ho apprezzato la disponibilità ad affrontare l’argomento e a trovare soluzioni”. Ma poi attacca i colleghi della maggioranza: “Non ho apprezzato invece, il muro eretto da Forza Italia”.
Ma almeno nelle dichiarazioni ufficiali questa ennesima bocciatura al terzo mandato non sembra aver scalfito la maggioranza. “L’alleanza non si fonda sul terzo mandato”, ha chiosato il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani. “Non succede assolutamente nulla, la nostra coalizione si basa su accordi politici”.
Uno dei prossimi terreni di scontro sull’argomento quindi, saranno proprio le regionali. La prossima settimana il centrodestra dovrà infatti scegliere il nome del candidato alla presidenza della regione Veneto, terreno della Lega amministrato da Luca Zaia.
De Luca chiede il rinvio delle elezioni regionali. Il no di Giani
Alla notizia della bocciatura, Vincenzo De Luca si è rivolto con una lettera a Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, per chiedere un “breve rinvio” delle regionali. Il motivo sarebbero “interventi di assoluto valore strategico che sono in corso di realizzazione in Campania che stanno concludendo il loro iter amministrativo”. E che “rischiano di bloccarsi o di essere rimandati in maniera grave”.
Ma la spiegazione non ha convinto Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania, che ha definito De Luca “un caso clinico”. Che “non si vuole fare ragione che la sua stagione è finita”.
La richiesta di De Luca ha spaccato la Conferenza delle Regioni ed ha trovato il muro di Eugenio Giani, governatore della Toscana: “La Costituzione dice che un Consiglio regionale, un presidente, deve avere un mandato di 5 anni, non di più_ quindi si votò il 20 e il 21 settembre. E io ho tenuto una posizione che poi mi porterà a firmare il decreto per il voto il 12 o il 19 ottobre”.