I droni erano stati trasportati clandestinamente all’interno della Russia, nascosti in container di legno montati su camion.
Nel momento in cui sono stati attivati, i velivoli hanno cominciato ad attaccare aeroporti ed aerei russi. Stando a quanto comunicato da Kiev, i danni causati ammonterebbero ad oltre 7 miliardi di dollari.
È in estrema sintesi quanto accaduto nelle scorse ore in Russia, dove l’Ucraina ha messo a segno l’operazione denominata Spiderweb, ovvero ragnatela. L’intelligence di Kiev (nel dettaglio, il Servizio di sicurezza ucraino dello Sbu) ha colpito 41 bombardieri strategici russi e 4 aeroporti. Il blitz era in preparazione da circa diciotto mesi, sotto la supervisione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e la guida del capo dello Sbu Vasyl Maliuk.
I 117 droni fpv (first person view) sono stati attivati a distanza. Erano stati posizionati sotto i tetti delle cabine di legno, montate su camion merci. I quattro aeroporti nel mirino erano il Belaya, il Diagilevo, l’Olenya e l’Ivanovo. Tra gli aerei russi colpiti gli A-50 (velivoli da ricognizione) e i Tu-95 e Tu-22 M3 (bombardieri). Il valore stimato dei mezzi distrutti si aggira intorno ai 7 miliardi di dollari.
Operazione Spiderweb, un duro colpo per l’intelligence di Mosca
“Dato il continuo orrore che il dittatore russo Vladimir Putin ha inflitto al popolo e alla nazione libera dell’Ucraina, questo attacco multiplo dei droni ucraini contro importanti basi aeree militari russe era atteso da tempo“, ha affermato la deputata Marcy Kaptur. “Possiamo affermare con sicurezza che si è trattato di un’operazione assolutamente unica. La cosa più interessante – ha specificato invece Zelensky – è che la sede della nostra operazione sul territorio russo si trovava proprio accanto al dipartimento dell’Fsb russo”.
Il riferimento del presidente ucraino è al Servizio federale di sicurezza russo, l’Fsb appunto, l’agenzia di sicurezza interna e di controspionaggio. Parliamo dell’erede diretto delle competenze del famoso Kgb sovietico. Un duro colpo, insomma, per l’intelligence di Mosca.
In molti hanno parlato di una vera e propria Pearl Harbor russa, ricordando l’episodio dell’attacco a sorpresa del 1941 del Giappone contro la base Usa delle Hawaii, che spinse gli Stati Uniti ad entrare nella Seconda Guerra mondiale.
Il tutto è avvenuto a poche ore dall’avvio di un round di negoziati previsto per oggi a Istanbul, in Turchia. Le delegazioni di Kiev e Mosca si troveranno nuovamente faccia a faccia con l’obiettivo di raggiungere un accordo di pace dopo la guerra di aggressione russa scatenata in Ucraina nel 2022. A mediare sarà, ancora una volta, la Turchia. Proprio la Russia aveva indicato luogo e data del negoziato lo scorso 30 maggio attraverso il portavoce del Cremlino, Dimitri Peskov.