Una sentenza storica che andrà ad incidere sulla vita di moltissime famiglie. Ma che allo stesso tempo sta già spaccando il mondo politico.
“Emozionate, commosse, felici. Non pensavamo che saremmo state le prime“. Così Glenda Giovannardi e Isabella Passaglia, sposate e mamme di una bambina di tre anni e un bimbo di due.
Le due madri oggi festeggiano la sentenza della Consulta con cui è stato dichiarato incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (pma) legittimamente praticata all’estero. I giudici della Corte costituzionale hanno così dichiarato nulle tutto ciò che era stato prodotto, con il valore di norma, che vietava i riconoscimenti.
La Consulta si è trovata a dirimere proprio il caso di Glenda e Isabella, che hanno potuto riconoscere una figlia e l’altro no in quanto nato il 3 aprile 2023 a Lido di Camaiore dopo la scelta della procreazione assistita a Barcellona. Ovvero, un mese dopo la circolare del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ne vietava il riconoscimento. Le mamme si sono quindi rivolte all’avvocato Vincenzo Miri, che ha avviato la causa davanti al Tribunale di Lucca, sfociata nella pronuncia della Consulta.
Le due mamme: “Racconteremo la nostra battaglia”
“Dal 2020 – ha spiegato Miri – la Corte di cassazione ha sempre individuato nell’adozione l’unico strumento a disposizione della madre intenzionale per tutelare i propri figli e le proprie figlie, ma non ci siamo mai arresi e abbiamo continuato a denunciare in ogni sede i gravissimi limiti della cosiddetta stepchild adoption”. La sentenza ha comunque dichiarato ragionevole il divieto per le single di ricorrere alla pma.
“Stasera l’abbracceremo ancora di più e gli diremo tutto, anche se è piccolo e non può capire. – hanno raccontato Glenda e Isabella – Glielo racconteremo più avanti quanto abbiamo combattuto, quando sarà grande. Per noi non è cambiato nulla, ma adesso nostro figlio è finalmente tutelato a tutti gli effetti“. Come già accennato, però, il caso sta già provocando profonde spaccature politiche.
Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia, non si può pensare di sostituire un genitore, dunque il padre biologico. Ledendo completamente il diritto del minore ad avere una figura maschile di riferimento. Secondo Montaruli se il diritto dei minori è quello di dover essere protetto. Quello stesso diritto non può essere esonerare il padre biologico, ma rafforzare in Italia la sua responsabilità, i suoi diritti-doveri.
“La Corte costituzionale ha riconosciuto il diritto della madre intenzionale di riconoscere il figlio partorito dalla compagna. – ha invece detto il senatore Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato – Un pronunciamento che mette al centro il prevalente interesse del bambino e della bambina. E il suo diritto alla tutela degli affetti famigliari. Le famiglie arcobaleno non potranno più essere vessate e non riconosciute. È una decisione che ridà piena dignità a tante famiglie”.