Fine vita, il governo ha deciso di impugnare la legge della Regione Toscana approvata a febbraio. “Spetta al Parlamento legiferare”.
Il governo ha impugnato la legge sul fine vita della Regione Toscana. Pur riconoscendo la necessità di una legge nazionale sulla questione, il Cdm ritiene che non spetti alle regioni decidere, ma al Parlamento.
La legge regionale della Toscana era stata approvata a metà febbraio dalla maggioranza di centrosinistra composta da Pd e Italia Viva, al quale si era unito il Movimento 5 Stelle, scatenando le polemiche del centrosinistra formato da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia.
Tra le altre cose, il provvedimento impegnava il centrosinistra regionale ad interfacciarsi col governo nazionale per attivare un percorso legislativo che regolamentasse tutte le procedure relative al suicidio medicalmente assistito, in attuazione della sentenza della Consulta del 2019, che pure chiedeva di legiferare sul tema. Erano i tempi del caso Dj Fabo-Marco Cappato.
Fine vita, Giani: “Paradossale. Invece di fare una legge il governo ostacola la nostra”
“Come presidente della Regione Toscana, esprimo profonda delusione per la decisione del governo”, ha dichiarato il governatore Eugenio Giani. “La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”.
Secondo Giani è “paradossale che, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte”. Il presidente della Toscana ha annunciato che difenderà il provvedimento.
Sullo stesso tema, il 27 aprile si è espresso anche il Tar dell’Emilia Romagna, accogliendo la richiesta del centrodestra regionale (con l’appoggio del governo) di sospendere le delibere regionali approvate sul fine vita. E adesso si attende la trattazione collegiale per il prossimo 15 maggio.
“Quello del suicidio assistito è un tema nazionale e spetta al Parlamento esprimersi”. Così, Mariastella Gelmini, capodelegazione Noi Moderati al Senato. “Le Regioni non possono legiferare su un argomento che non compete a loro e non si può costruire una legislazione Arlecchino”. E ancora: “In Parlamento ci sono delle proposte, tra cui quella presentata da Noi Moderati. Ripartiamo sa lì”.
Le opposizioni sono invece partite all’attacco dopo la notizia. “Alla faccia dell’autonomia”, ha scritto sui social Riccardo Magi, segretario di Più Europa, dichiarando che la decisione della Toscana di approvare la legge sul fine vita sia “nel pieno delle sue competenze”.