I cardinali torneranno a riunirsi tra poco più di un’ora: oggi giovedì 8 maggio 2025 è il secondo giorno del conclave per l’elezione del nuovo Papa.
Sono previste quattro votazioni, due la mattina e due il pomeriggio, e due fumate. L’obiettivo dei porporati elettori della Chiesa cattolica è trovare un accordo per l’elezione del 267esimo Pontefice.
La prima fumata, verificatasi poco dopo le 21 di ieri, è stata nera. Per la Chiesa e per gli storici oggi 8 maggio non è una giornata come le altre, ma andiamo con ordine. Il programma prevede che i cardinali elettori si ritrovino prima delle ore 8 nel Palazzo Apostolico, per celebrare Messa e Lodi nella Cappella Paolina. Subito dopo si ritireranno alle 9 e 15 nella Cappella Sistina per recitare l’Ora media e procedere poi alle votazioni. Una nuova fumata, dopo la prima nera di ieri sera alle 21, dovrebbe esserci intorno alle 12 e 30.
Conclave, sull’intera votazione c’è il giuramento di segretezza
Se non dovesse verificarsi fumata bianca, i porporati torneranno a Casa Santa Marta per il pranzo per poi ripartire alle 16 verso la Cappella Sistina per procedere con altre due votazioni. Al termine, una nuova fumata. Bisogna ricordare che sull’intera elezione vige il più totale segreto, ma secondo alcuni analisti il cardinale Pietro Parolin resterebbe il forte candidato per la successione di Papa Francesco. Per essere eletto, però, Parolin ha bisogno dei due terzi dei voti dei 133 cardinali elettori. Ovvero, almeno 89 preferenze.
Il porporato veneto, già segretario di Stato, sarebbe entrato in Sistina con un pacchetto di 52 voti. Intanto sarebbero salite le citazioni del cardinale Jean Marc Aveline, l’arcivescovo di Marsiglia attento alle periferie e ai più disagiati e impegnato sui temi della migrazione e del dialogo interreligioso. In salita ci sarebbe anche il cardinale Robert Francis Prevost, nato a Chicago, missionario in Perù per un decennio.
Come già accennato, oggi 8 maggio non è un giorno qualunque. In questo giorno, infatti, nel 1721, la Chiesa ha già eletto un altro Papa. Si tratta di Michelangelo Conti, divenuto Pontefice con il nome di Innocenzo XIII dopo oltre un mese di conclave, cominciato il 31 marzo. Le cronache raccontano che durante i lavori si formarono quattro gruppi principali: gli zelanti, i filo-borbonici, i filo-imperiali e i clementini, per la continuità all’opera di Clemente XI, morto da poco. Alla fase finale parteciparono 56 cardinali. All’ultima votazione presero parte solo 40 porporati.
Sempre oggi, nel 1844, Papa Gregorio XVI dichiarò sacrileghe tutte le versioni non autorizzate della Bibbia ed eretici i traduttori e gli editori con la bolla Inter praecipuas. L’8 maggio è anche il giorno della Supplica al Pontificio Santuario di Pompei. Questa mattina, infatti, si svolgerà la Messa pontificale presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, Decano del collegio cardinalizio. Proprio l’assenza dalle votazioni mattutine di Re sta portando molti a pensare che la fumata prevista intorno alle 12 e 30 sarà ancora nera. Per eleggere il nuovo Papa, insomma, bisognerà aspettare.