Il femminicidio diventa un reato punibile con l’ergastolo: tutte le novità

Il Consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge che introduce il reato di femminicidio. La pena prevista è l’ergastolo. Tutte le novità. 

Una donna vittima di violenza con un livido all'occhio si copre la bocca con la mano sinistra sulla quale porta una fede
Il femminicidio diventa un reato punibile con l’ergastolo: tutte le novità – notizie.com

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha definito “risultato epocale” quello raggiunto dalla ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella. Un risultato che arriva alla vigilia dell’8 marzo, Giornata internazionale della donna. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge che introduce il delitto di femminicidio e altri interventi normativi per la lotta alla violenza sulle donne e per la tutela delle vittime.

Il provvedimento, che ora passa al Parlamento, punta a mettere al centro dell’attenzione le donne che subiscono la violenza maschile e prevede che dovranno essere ascoltate anche, ad esempio, quando si deciderà una modifica nel trattamento penitenziario del condannato. Inoltre, insieme con i loro familiari, potranno intervenire nella fase delle indagini. “La vittima diventa a tutti gli effetti protagonista della dialettica processuale”, spiega il Guardasigilli in collegamento con la conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il via libera del ddl.

Le donne potranno intervenire anche quando si chiede il patteggiamento per esprimere un parere non vincolante, che tuttavia “impone al giudice una particolare motivazione se dovesse disattenerlo”, ha spiegato Nordio.

Pensiamo che questo sia il tentativo di produrre un mutamento culturale anche attraverso la titolazione del provvedimento”, ha detto la ministra Roccella. L’introduzione del reato specifico di femminicidio porta il suo nome. “È una novità dirompente”, ha aggiunto in conferenza stampa.

Il ddl è in linea con gli obblighi assunti dall’Italia con la ratifica della Convenzione di Istanbul e con la direttiva Ue 1385/2024 in materia di violenza sulle donne e la loro tutela. Vediamo, nel dettaglio, quali sono le novità.

Dalla distanza di sicurezza all’obbligo di informare le vittime sui benefici penitenziari: tutte le novità del ddl femminicidio

La legge è composta da dieci punti e come già detto, per la prima volta introduce il reato di femminicidio. Ad esso sono collegate varie aggravanti per i delitti del Codice rosso. Il pubblico ministero ha il dovere di ascoltare la vittima e tale compito non può essere delegato alla polizia giudiziaria. I magistrati hanno l’obbligo formativo che prevede la partecipazione ad almeno un corso specifico sul tema della violenza sulle donne, tra quelli organizzati dalla Scuola superiore della magistratura.

Questo avrà ripercussioni ovviamente, anche sugli uffici dei pm. Il ddl femminicidio introduce inoltre, obblighi informativi per i parenti delle vittime e il parere (non vincolante) della donna in caso di patteggiamento per i reati previsti dal Codice rosso. Con conseguenti motivazioni da parte del giudice.

Il ddl interviene pure sui benefici penitenziari per gli autori dei reati e introduce nei confronti delle vittime il diritto di essere avvisate anche quando il condannato esce dal carcere dopo una concessione premio.

Il provvedimento rafforza i risarcimenti per le vittime e i loro familiari. Un’altra novità è che viene aumentata la distanza di sicurezza tra la vittima di stalking e l’ex compagno che prima era di 500 metri.

Tutte le pene previste

Il reato di femminicidio che viene sanzionato con l’ergastolo. Nel caso di una sola circostanza attenuante, la pena non può essere inferiore a 24 anni. Quando si presentano più attenuanti invece, la pena non può essere inferiore a 15 anni di carcere. Sono previsti gli arresti domiciliari in casi di violenza domestica e stalking (in caso di gravi indizi di colpevolezza sono sempre previste le sbarre).

Questa volta il femminicidio viene inserito nell’ordinamento penale come fattispecie autonoma”, ha spiegato ancora Nordio, parlando di una “grande svolta, perché fino ad oggi si discuteva del fatto di poter configurare questa forma di reato come aggravante dell’omicidio”. 

D’ora in poi quindi, ci sarà una differenza tra omicidio (anche di una donna) e femminicidio. Quest’ultimo reato si configurerà quando la morte per mano di un uomo avviene per motivi basati sul genere.

Una donna contro il muro mentre subisce percosse da un uomo
Tutte le pene previste – notizie.com

Il disegno di legge “pare andare nella direzione da noi molte volte invocata e potrebbe essere un utile passo avanti“, si legge in una nota delle parlamentari della Bicamerale femminicidio Cecilia D’Elia, vicepresidente, Sara Ferrari capogruppo, Antonella Forattini, Valentina Ghio, Filippo Sensi e Valeria Valente. “Attendiamo ovviamente di vedere il testo, ma le norme preannunciate rispecchierebbero il lavoro trasversale della Bicamerale e prima, della Commissione di inchiesta del Senato sul femminicidio e la violenza di genere”.

Tuttavia, secondo le parlamentari Dem, il provvedimento non prende in considerazione la prevenzione del fenomeno sulla violenza di genere, partendo proprio dall’educazione. “Femminicidio e violenza di genere sono fenomeni culturali”, per questo, hanno aggiunto nella nota le parlamentari, “torniamo a chiedere, proprio alla vigilia dell’8 marzo, di affiancare a questo ddl sul reato di femminicidio anche le nostre proposte sull’educazione all’affettività e al rispetto della diversità di genere. E in coerenza anche quelle sulle molestie sessuali e sul consenso”. 

Gestione cookie