L’Italia sta lavorando molto attentamente sulle emissioni dei gas serra, ma qual è la regione più virtuosa? I risultati sono importanti, ma non ovunque.
Forniture di energia (27.4%) e trasporti interni (23.8%) rappresentano le due cause principali di emissioni in Europa sotto questo punto di vista. Nel nostro lavoro si sta lavorando per raggiungere l’obiettivo prefissato dal Parlamento europeo che ha approvato la Legge europea sul clima innalzando l’idea di ridurre le emissioni almeno al 55% entro il 2030 rispetto all’attuale 40% con obiettivo di una neutralità climatica per il 2050. Un livello raggiungibile anche se al momento molto distante dalle nostre possibilità e per il quale sarà importante sudare.
Italy for Climate e Ispra hanno presentato a Key Energy 2025 i risultati di Ciro (Climate indicators for italiana RegiOns). Si tratta del primo database del nostro Paese che vanno a monitorare le performance climatiche regione per regione con una mappa dettagliata del cammino verso la neutralità climatica. Sono stati analizzati ben 26 indicatori divisi per 8 aree tematiche e cioè emissioni, energia, rinnovabili, edifici, industria, trasporti, agricoltura e vulnerabilità. Ma qual è la regione più virtuosa d’Italia? I risultati parlano chiaro.
Emissioni gas serra, la regione italiana più virtuosa
La regione in Italia che dimostra le emissioni gas serra pro capite più basse è la Campania con 3.2 tonnellate per abitante. Subito dopo troviamo il Lazio con 5 e le Marche con 5.5. Va specificato però che, rispetto all’ultimo monitoraggio, la Liguria è la regione che le ha ridotte più di tutti, si parla di un -65% tra il 1990 e il 2024, grazie al progressivo abbandono del carbone.

Al nord invece a dominare sono le installazioni di nuove fonti rinnovabili a livello elettrico che permettono un abbassamento proprio dell’emissioni gas serra. La Valle d’Aosta è una regione che segna un record singolare, oltre il 96% dei consumi complessivi è legato alle rinnovabili. Dietro troviamo il Trentino Alto Adige al 53% e la Basilicata al 43.7%.
Invece il centro-sud si è distinto per i più bassi consumi energetici in parte anche grazie alle condizioni climatiche decisamente più favorevoli rispetto al nord. La Campania è la regione più parsimoniosa in questo senso con 1.2 tonnellate di petrolio pro capite seguita da Sicilia a 1.3 e Calabria a 1.4. Per quanto riguarda invece l’agricoltura sostenibile in testa troviamo la Liguria con 0.04 tonnellate emesse pro capite, ma il dominio nella classifica è stabilita comunque dalle regioni del centro-sud.
Campania, Sicilia e Sardegna si attestano con le minori emissioni del patrimonio edilizio. Il Trentino Alto Adige invece è la regione con il numero più basso per quanto riguarda le industrie. Se invece parliamo dei trasporti le regioni con i valori migliori sono Campania, Calabria e Sicilia.
Edo Ronchi, Presidente Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sottolineato: “Secondo una recente analisi il disallineamento tra le politiche regionali e quelle nazionali e sovrazionali impedisce di realizzare una azione incisiva per il contrasto alla crisi climatica”. Anche Andrea Barbarella, Coordinatore responsabile scientifico di Italy for Climate, ha specificato: “In collaborazione con ISPRA abbiamo realizzato il database CIRO per fornire uno strumento utile alle regioni per orientarsi nel non facile percorso verso la decarbonizzazione”.