Addio Silvio Berlusconi, arriva il ricordo da parte di Achille Occhetto. Lo stesso che ha rilasciato una intervista ai microfoni della ‘Repubblica’
Le prime pagine dei giornali, ovviamente, non potevano non aprire sulla scomparsa di Silvio Berlusconi. Il 12 giugno del 2023, per il mondo della politica, televisione, sport e molto altro ancora non può assolutamente essere considerato un giorno come tutti gli altri. Tantissimi sono coloro che hanno voluto esprimere un pensiero, un ricordo, un aneddoto che riguardi proprio la figura del ‘Cavaliere‘. Tra questi spunta quello di Achille Occhetto che ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “La Repubblica“. L’ex candidato premier, negli anni ’90, è ancora sconvolto per la morte dell’86enne
Nel corso dell’intervista ha solamente parole di elogio e, soprattutto, di rispetto verso Berlusconi. Soprattutto durante il famoso “Braccio di Ferro” (vedi foto) in televisione nel ’94. L’ultimo leader dei comunisti ricorda quelle elezioni in cui venne sconfitto in maniera netta. Una “macchina da guerra” quella dell’ex premier e con il suo Polo delle Libertà. Per Occhetto non ci sono dubbi: “Berlusconi ha segnato il passaggio “non dalla Prima alla Seconda Repubblica, bensì dalla Repubblica dei partiti al populismo, di cui è stato un inventore, antesignano di Trump“.
Addio Berlusconi, Occhetto: “Macchina da guerra? Frase scherzosa”
Sul bipolarismo non sono mancati gli elogi: “Non fu inventato da lui, ma dal movimento referendario di Segni. Il suo capolavoro è di averlo interpretato in modo originale. Poi un altro aneddoto: “La sua grande innovazione, che per me non è un merito, è aver confuso libertà con arbitrio. Tanto da parlare agli italiani di regole e tasse. Indimenticabile la sua frase dello Stato che mette le mani in tasca dei cittadini. Tanto è vero che ora nasce la reinvenzione del ‘Pizzo di Stato‘. Nel corso degli anni ha messo in ombra i pochi liberali come Martino“.

Poi si è parlato di possibile erede. Per Occhetto, su questo, non ci sono dubbi: “L’unica che può prendere la sua eredità è Giorgia Meloni“. Senza lanciare anche qualche “frecciatina”: “Anche qualche miliardo ai figli, con l’aiuto dell’odiato Stato”. Poi sulla frase della “macchina da guerra” fa qualche precisazione, a distanza di molti anni: “La mia era una frase scherzosa, era per dire che aveva spaventato gli italiani. Si è aperta la strada degli inciuci. Berlusconi è stato più volte graziato dalla sinistra”.